martedì, 17 Settembre 2024

Alitalia, il Piano Industriale prosegue la sua strada

Il Cda conferma pieno mandato a Mengozzi

Il piano industriale di Alitalia va portato avanti nella sua interezza e con tempestività con la stretta già prevista per i costi. Il consiglio di amministrazione conferma pieno mandato all’amministratore delegato Francesco Mengozzi ”a porre in essere quanto necessario e opportuno” per l’implementazione del piano 2004-2006 e così si smorzano anche le polemiche sulle voci, diffuse nei giorni scorsi, di un riallineamento delle deleghe. Del resto, lo stesso presidente della compagnia, Giuseppe Bonomi, in mattinata aveva ribadito che i vertici dell’Alitalia ”godono di buona salute” e che ”in questa azienda c’è un aspetto di corporate governance ben preciso: un amministratore delegato che si occupa della gestione, e un cda che dà gli indirizzi strategici”. In attesa del decreto della presidenza del consiglio dei ministri sulla privatizzazione, dunque, Alitalia segue la via del risanamento senza alcuna variazione di programma. Il taglio delle commissioni alle agenzie di viaggio e l’arrivo di un nuovo B767 in leasing sono fra i punti esaminati ieri dal consiglio di amministrazione. Nel programma di contenimento dei costi, Alitalia ha confermato la riduzione dal primo febbraio prossimo all’1% della commissione base a tutte le agenzie di viaggio in Italia per tutti i voli domestici ed internazionali venduti in Italia nella logica che l’applicazione di tariffe competitive per servizi di viaggio risponda ad ”una politica più appropriata”, che porterà un risparmio di 180 milioni. Il nuovo B 767 risponde, invece, alla necessità prevista dal piano, di estendere il network ai principali mercati da e per l’Italia. L’aeromobile che sarà preso in leasing servirà, infatti, le rotte intercontinentali nell’ambito del programma di rafforzamento del network internazionale. Tra gli interventi per l’attuazione del piano, si è inoltre appreso, c’è anche il no all’adeguamento all’inflazione per le retribuzioni inizialmente previsto dal primo gennaio 2004. Un rifiuto che potrebbe inasprire i rapporti con i sindacati i quali hanno rinviato al mittente il piano industriale. Ma una compensazione al blocco delle retribuzioni potrebbe arrivare in busta paga dal premio per la puntualità qualora l’azienda perseguirà i propri obiettivi.

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