martedì, 23 Luglio 2024

Le Terme emiliano-romagnole puntano al benessere totale

Tracciato l’identikit dell’utente tipo, dai 30 ai 50 anni

La crisi che nei primi otto mesi del 2003 ha colpito il settore termale emiliano-romagnolo sembra ormai superata. Il fatturato ha registrato una diminuzione del 9,8% nel termale convenzionato, mentre il settore del benessere ha mostrato un trend positivo (+5,1%). E proprio a questo comparto guardano le 21 aziende della regione per rilanciare un nuovo concetto di terme come luogo di benessere totale. Secondo i dati diffusi dall’Unione regionale terme salute benessere sono oltre 320 mila le persone (di cui 18 mila bambini) che scelgono ogni anno il circuito termale dell’Emilia-Romagna e nel 2002 il giro d’affari complessivo è stato di 93 milioni di euro. I nuovi clienti ‘tipo’ sono liberi professionisti e
casalinghe tra i 30 e i 50 anni, orientati al consumo di
prodotti naturali e sostenitori della medicina non convenzionale: l’identikit è emerso dalla ricerca ‘Greenwich – Le sorgenti del benessere, le terme del nuovo millennio’,
promossa dalla Regione Emilia-Romagna e condotta da Enfap. Lo
studio ha appurato che il nuovo utente si rivolge alle terme per il proprio benessere psico-fisico ed è sempre più esigente: così gli operatori si specializzano in tecniche orientali di massaggio, riflessologia plantare, linfodrenaggio, tecniche di rilassamento, shiatzu. La regione, con i suoi 21 stabilimenti (dislocati in 19
località dall’Appennino alla costa), si colloca al terzo posto in Italia, dopo Campania (che ne ha 44) e Toscana (40). Tra i frequentatori delle terme, i pendolari sono soprattutto donne under 30 e provengono per il 92% dall’Emilia-Romagna; chi vi soggiorna arriva prevalentemente da centro-nord e Puglia e l’età media è compresa tra i 50 e i 60 anni.

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