Anche se la valigia contiene abiti costosi e accessori raffinati, sempre di ‘effetti personali’ si tratta, e per rimborsare la perdita del bagaglio valgono le normali tariffe della convenzione di Varsavia tra compagnie aeree. In questo senso si è espresso il giudice del Tribunale civile di Milano, Adriana Cassano Cicuto, che doveva decidere in
merito a un bagaglio andato perduto. Il passeggero Cristiano
Ghezzi, arrivato da New York, non aveva potuto riprendersi la
valigia, contenente effetti personali, e aveva chiesto
all’Alitalia 6,5 milioni di lire. La compagnia lo aveva
rimborsato con 1.125.000 lire, ma Ghezzi non si era ritenuto
soddisfatto e aveva proseguito la causa in tribunale. Il giudice ora ha attribuito la responsabilità dell’ accaduto
all’Alitalia, ma ha respinto la richiesta di ulteriore
risarcimento, ritenendo la somma già pagata aderente ai limiti della convezione di Varsavia.
