giovedì, 18 Luglio 2024

Aeroporti: Wind Shear, avviata a Palermo la sperimentazione

L’Enav ha stanziato 3,5 Mln di Euro per studiare il fenomeno

E’ definito ”effetto wind shear”, provoca variazione di direzione o di intensità del vento, in grado di provocare situazioni di grave pericolo durante le fasi di decollo e soprattutto di atterraggio di un aeromobile. Nell’aeroporto palermitano Falcone Borsellino è stata avviata la sperimentazione di nuovi sistemi e procedure per realizzare un sistema integrato da utilizzare in tutti gli scali interessati a questo fenomeno meteorologico.
Per realizzare questo programma, partito da Palermo il 27 maggio scorso, sono stati stanziati dall’Enav finanziamenti per 3 milioni e 500 mila euro per il 2004 e 3 milioni e 600 mila euro per il 2005. ”Soldi che se necessario spenderemo tutti per Punta Raisi” ha detto il generale Bruno Nieddu, presidente del Enav, che ieri mattina, insieme a Vito Riggio, presidente dell’Enac e a Giacomo Terranova, amministratore delegato della Gesap, la società che gestisce lo scalo palermitano, hanno illustrato le linee guida del piano anti wind shear. Un fenomeno particolarmente inquietante perché di difficile individuazione:
a causarlo, infatti, sono molteplici fattori. I suoi effetti si avvertono ad una altezza dal suolo che varia dai 200 a i 250 metri. ”In tutto il mondo per debellare questo fenomeno particolarmente acuto ad Honk Kong e a Palermo in certe circostanze non si è ancora trovato nè un metodo nè un prodotto definito – ha detto Riggio – tuttavia incrociando tutte le metodologie, con questa sperimentazione si comincerà a fornire dei dati rilevanti per contrastarlo”. A Palermo, che per le sue condizioni climatiche e orografiche
rappresenta il massimo delle complessità sul territorio nazionale, verranno perfezionati strumenti che serviranno a fornire dati sul vento ”ai bassi strati in verticale, orizzontale e trasversale”, come ha spiegato Filippo Capuano,
comandante di aerei e collaboratore alla stesura del piano. ”Ma è impossibile ottenere risultati di contrasto del fenomeno al 100 % speriamo di arrivare ad una soglia del 90 %”, ha osservato Nieddu. E ha ricordato che solo ”l’ aeroporto di Juneau in Alaska è paragonabile alle condizioni orografiche
riscontrabili in Italia negli scali costieri e in particolare a quello palermitano. L’ esperienza che si acquisirà su Punta Raisi sarà preziosa per la realizzazione di analoghi sistemi in altri aeroporti italiani nei quali si riscontra in modo apprezzabile il fenomeno del wind shear”. Nei giorni scorsi il deputato nazionale dell’Udc, Saverio Romano in un’interrogazione parlamentare aveva chiesto di dotare lo scalo palermitano di un sistema di monitoraggio di tutte le cause che generano il fenomeno. E negli anni scorso il
parlamentare di Forza Italia, Pippo Fallica aveva presentato un’interpellanza, firmata da 36 parlamentari, per chiedere ”cosa intende fare il ministro dei Trasporti per porre fine ad una sperimentazione sul wind shear che l’ Enav conduce da oltre 20 anni senza alcun successo e stabilire che l’ aeroporto di
Palermo, teatro di terribile disgrazie nel passato possa finalmente raggiungere il livello di sicurezza che gli compete”. ”A Punta Raisi – ha detto Terranova – tutto quello che era possibile fare è stato compiuto”.

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