Rivedere le attuali norme previdenziali per ottenere una pensione più equa per tutti i piloti e l’innalzamento a 62 anni dell’attuale limite di età per lo svolgimento della professione di pilota di linea. Sono queste le prime richieste che il segretario nazionale della Ialpa, Italian AirLine Pilots Alliance, comandante Sandro Pierotti, ha fatto pervenire ad Alitalia. L’obiettivo è quello
di prevedere un graduale innalzamento dell’età di permanenza al lavoro dei piloti in occasione del rinnovo del contratto di lavoro in Alitalia. La nuova associazione, organizzata da un gruppo di piloti del gruppo Alitalia, intende ”scongiurare l’ imminente uscita forzosa di numerosi piloti, tra i più esperti della compagnia, i quali per una disarmonica sovrapposizione di norme di natura
previdenziale con disposizioni fiscali, rischiano una diminuzione di oltre il 40% della propria pensione con il prolungare l’attività in servizio, anziché il normale e logico mantenimento”. Attualmente, ricordano i piloti, ”nonostante incontri al ministero del Welfare, si è ancora lontani dalla soluzione di questa discrasia normativa, che vede un termine utile ultimo nel 30 giugno, data entro la quale i piloti interessati dovrebbero comunicare alla compagnia, con un preavviso sull’uscita di cinque mesi, l’abbandono prematuro della professione a fine novembre, con ulteriore aggravio sul sistema previdenziale dei piloti e nella tenuta della capacità di pianificazione di Alitalia nel conseguente turnover”. Iapla ritiene che ”intanto si debba primariamente fare fronte a questa dispersione di risorse altamente qualificate, nell’attesa di arrivare a presentare un effettivo e globale progetto di riordino del sistema previdenziale dei piloti” e chiede che ”nell’imminente rinnovo di contratto dei piloti del gruppo Alitalia, trovi applicazione il graduale innalzamento del limite di età per lo svolgimento della professione del pilota di linea, fissandolo inizialmente in 62 anni”.
