lunedì, 8 Luglio 2024

Alitalia: Sindacati, la compagnia non si spezzetta

In vista dell’incontro con Cimoli ribadito il no ad esternalizzazioni

I sindacati attendono una convocazione dall’Alitalia a breve, prima che il business plan venga illustrato al consiglio di amministrazione del 28 luglio,
così come chiesto nella lettera inviata nei giorni scorsi al numero uno della compagnia Giancarlo Cimoli. Sulle linee guida del piano industriale 2004-2008, il Sult ribadisce la propria posizione assolutamente contraria alla esternalizzazione di attività di terra e relativi addetti, in società non a maggioranza Alitalia; Cgil e Ugl ribadiscono la necessità di mantenere l’unicità dell’azienda mentre l’Unione piloti chiede un miglioramento di clima nei rapporti fra dirigenza e dipendenti. L’Anpac e la Uil trasporti apprezzano,
invece, la positiva inversione di rotta in azienda ma aspettano i dettagli del piano per poterlo giudicare. Il Sult, il sindacato sempre irremovibile rispetto
all’affidamento di attività di terra (manutenzione, handling, information technology, amministrazione) a società esterne o a joint venture a minoranza Alitalia, conferma che ”resterà fermo su queste posizioni – spiega il segretario nazionale Andrea Cavola – e che agirà di conseguenza”. Nella
ristrutturazione compiuta da altre compagnie internazionali, osserva il sindacalista, ”le attività sono rimaste sotto il controllo della casa madre” mentre in Alitalia, secondo Cavola, ”c’è l’idea che queste attività all’interno vengano fatte male e costino troppo”. Il segretario generale della Filt Cgil Fabrizio Solari ribadisce che ”l’azienda deve mantenere la sua unicità” anche
se ”le articolazioni sono possibili” ma ”nell’ambito di una holding”, cioè ”le società devono essere controllate da Alitalia perché se no sono esternalizzazioni”. Lufthansa, ricorda Solari, ”controlla al 100% il settore manutenzione” e dunque dipende ”dall’impresa che fa trasporto aereo”.
Per l’Ugl trasporti, le linee del piano Cimoli ”sono la riproposizione di quelli di Mengozzi e Zanichelli mentre noi ci aspettiamo qualcosa di diverso”. Il segretario Roberto Panella osserva che ”ci sono pochi elementi per risanare mentre Alitalia ha la necessità di essere ripensata industrialmente, con una diversa costruzione del prodotto e della vendita”. Inoltre, sostiene Panella, ”l’azienda deve concentrarsi su un solo hub perché con questa piccola flotta non può sostenerne due. La maggiore flessibilità dei piloti non serve se non
crescono flotta e rotte”. Secondo l’Unione piloti, ”l’azienda si può salvare solo se migliora il clima fra dipendenti e dirigenza. Più che il piano – spiega il presidente Massimo Notaro – è importante un confronto sereno, visto che il rinnovo del direttore operazioni volo ha prodotto delle tensioni. Dunque, mi devono innanzitutto convincere che c’è stato un cambiamento nelle relazioni
industriali perché diversamente sacrifici non ne facciamo”. L’Anpac, esprime ”fiducia” e giudica ”finora corretti gli interventi compiuti” da Cimoli. all’azienda, afferma il presidente della più potente associazione professionale dei piloti, Fabio Berti, ”arrivano segnali di inversione di rotta e dunque sono fiducioso”. Stessa opinione espressa dal segretario nazionale della Uil Trasporti Marco Veneziani che assicura ”il contributo da parte dei piloti”.

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