venerdì, 19 Luglio 2024

Alitalia, Lunardi chiede ai Sindacati di mettersi l mano sul cuore

Il Ministro è fiducioso sull possibilità di successo di Cimoli

Per salvare Alitalia i sindacati ”devono mettersi la mano sul cuore e capire che devono fare un passo indietro nel capire che per difendere i lavoratori bisogna considerare la necessità di qualche sacrificio”. E’ il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, a rivolgere un appello alle organizzazioni sindacali che dal 2 agosto cominceranno un serrato confronto con l’azienda per cercare di raggiungere entro il 15 settembre prossimo la condivisione sul piano industriale 2005-2008. La scadenza è stata indicata dal numero uno di Alitalia, Giancarlo Cimoli, per il salvataggio: a metà settembre,
infatti, si farebbe ancora in tempo a chiedere l’erogazione del prestito ponte da 400 milioni di euro. Oltre questo termine, le casse della compagnia non sarebbero più in grado di affrontare da sole le spese correnti e sarebbe il fallimento. All’indomani del protocollo d’intesa fra Alitalia e sindacati
con ”l’impegno volto al salvataggio dell’azienda ed al suo rilancio”, Lunardi ha sottolineato che ”l’incontro con i sindacati e’ il momento più delicato” dicendosi ”sicuro che il presidente Cimoli lo supererà: con i sindacati ha sempre avuto un buon rapporto”. Dopo l’allarme lanciato da Cimoli sulla necessità di un accordo sul business plan pena la liquidazione della compagnia e il monito arrivato due giorni fa dai lavoratori dell’Atitech di Napoli che hanno minacciato ”immediate e continuative forme di lotta” in grado di ”coinvolgere l’intero settore del trasporto aereo” se Alitalia ”non dovesse recedere” dall’ipotesi di ”smembramento e svendita di settori e aziende del gruppo”, il clima che si preannunciava infuocato si è invece calmato. Il
consiglio di amministrazione convocato per oggi è slittato a venerdì prossimo e non dovrebbe deliberare nulla sul piano industriale che Cimoli presenterà al board. Una delle condizioni sancite dall’accordo di palazzo Chigi del maggio
scorso indica infatti che il business plan sia oggetto di confronto preventivo e, nella visione ottimistica, di condivisione con i sindacati. Intanto, Fintecna ha deciso di affidare ad un advisor di livello internazionale (sembra Citygroup) l’esame dei documenti che Alitalia sottoporrà per l’eventuale ingresso della
cassaforte dello Stato in alcune attività di terra che potrebbero essere scorporate dalla compagnia. L’interessamento di Fintecna potrebbe comunque arrivare solo dopo la condivisione del piano industriale di Alitalia da parte dei sindacati e riguarderebbe i settori sui quali l’azienda guidata da Cimoli
non ha a quel punto concretizzato accordi con partner industriali. Dunque, Fintecna non subentrerebbe in tutte le attività di terra di Alitalia (manutenzione, amministrazione, information technology e handling). Ma comunque se ne riparlerà a settembre. I presupposti per un dialogo sereno fra azienda e sindacati ci sarebbero, visto che a questi ultimi sono piaciute le misure, fra risparmi, riorganizzazione interna e accordi con il personale su flessibilità e recupero di produttività, già adottate dal capo azienda. Peraltro, si è assottigliata la schiera di dirigenti: dall’insediamento di Cimoli ne sono usciti 21 (32 dall’inizio dell’anno) e con la riorganizzazione del gruppo ne usciranno altrettanti entro fine anno. Parte degli esodi sono dovuti a pensionamenti. Ma il numero uno di Alitalia ha messo mano anche alla struttura organizzativa che si occupa di vendite e distribuzione a livello mondiale, un tasto che riteneva dolente. La nuova struttura ‘Sales Worldwide’ ha l’obiettivo di dare slancio alle attività di marketing e vendita attraverso il consolidamento di una relazione più efficace e diretta con il cliente. Con la riduzione dei livelli decisionali intermedi si intende rendere i processi interni più snelli e più veloci e quindi di incrementarne l’efficienza operativa. La guida di questa nuova struttura è stata affidata a Pierandrea
Galli che, da 16 anni in Alitalia, ha ricoperto vari ruoli nell’area commerciale.

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