mercoledì, 24 Luglio 2024

Alitalia, slitta l’accordo sugli ammortizzatori sociali

L’intesa va raggiunta entro lunedì, per permettere al Cda di varare in tempo la semestrale

Ancora un rinvio per la firma di governo, azienda e sindacati sulla vertenza Alitalia: il tavolo di Palazzo Chigi convocato per suggellare un accordo finale tra le parti sociali sul piano di rilancio della compagnia si è infatti dovuto aggiornare a lunedì prossimo per tentare di risolvere, nel frattempo, le questioni rimaste aperte con il governo e cioè il nodo degli ammortizzatori sociali e quello dei requisiti di sistema. Le parti hanno infatti deciso di trasferire il confronto su due tavoli tecnici che si riuniranno oggi, rispettivamente, al ministero del Welfare e delle Infrastrutture: lì dovranno
cercare un’intesa su ammortizzatori e requisiti da portare a palazzo Chigi il 4 ottobre, in modo da poter firmare l’accordo tra sindacati, azienda e governo e portarlo al consiglio di amministrazione della compagnia che verrà aggiornato,
presumibilmente, al 5 ottobre, data ultima secondo i tempi tecnici indicati dalla Consob, per poter far slittare il varo della semestrale in consiglio di amministrazione. ”Era meglio chiudere oggi” è stato il laconico ieri il commento rilasciato dal presidente e amministratore delegato di Alitalia, Giancarlo Cimoli, al termine della riunione. Lo slittamento dell’accordo ha infatti costretto la compagnia a rivedere con la Consob i tempi di approvazione del piano. ”Alitalia ha informato la Consob sulle possibili evoluzioni della trattativa in corso a palazzo Chigi, stante la rilevanza della stessa ai fini dell’ implementazione del piano industriale 2005-2008 della compagnia” ha infatti comunciato l’azienda a proposito dei ”riflessi sui lavori degli organi sociali di Alitalia derivanti da un possibile differimento dell’accordo sindacale a livello di governo”. Il governo ”deve fare ulteriori riflessioni su quali strumenti e sulla quantità di interventi si possono utilizzare” non solo per Alitalia ma per tutto il settore del trasporto aereo nel nostro Paese ha spiegato al termine della riunione il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta che, a proposito dei rilievi avanzati dalle organizzazioni sugli ammortizzatori sociali, ha aggiunto: ”il sindacato da tempo ha insistito per andare verso una riforma degli ammortizzatori sociali che invece non si è voluta fare”. ”Questa mattina il governo non era pronto, non ci ha presentato alcun decreto e quindi non c’è stata una discussione nel merito, ma ci auguriamo che sia una questione di ore” ha confermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. L’incertezza che circonda il varo del provvedimento che dovrà dare una risposta alla gestione dei circa 3.700 esuberi generati dal piano industriale Alitalia ha dunque causato non
solo il preannunciato rinvio dell’accordo ma anche lo slittamento della presentazione del provvedimento al consiglio dei ministri di domani. Sul tavolo resta infatti la questione dell’ampiezza del provvedimento di estensione della Cig (tutto il trasporto aereo o esclusi gli aeroporti) e quello dell’eventuale creazione di un fondo nazionale per integrare il reddito dei dipendenti Alitalia. Per rimettere in sesto il settore occorre ”una pluralità di apporti, cioè che il governo da un lato e ciascun operatore del comparto dall’altro
ci metta del suo” ha detto il segretario della Filt Cgil, Fabrizio Solari. Per gli ammortizzatori ”non si può estendere al trasporto aereo gli strumenti attuali perché bisogna fare i conti con una realtà produttiva diversa” ha ribadito Solari spiegando che ”gli attuali tetti di utilizzo della cassa integrazione sono molto lontani dalle medie retributive dei dipendenti della compagnia”. Solari si è tuttavia detto convinto ”che la collettività non debba essere chiamata a pagare a piè di lista per la crisi Alitalia. Gli strumenti di sostegno – ha aggiunto – devono quindi essere ricercati all’interno del settore”. ”Sono profondamente deluso dall’esito dell’odierno incontro
con il governo nessuna proposta ci è stata praticamente fatta e il governo si è mostrato del tutto impreparato all’evenienza. Due commissioni, nominate per affrontare i problemi sul tappeto, è tutto ciò che è scaturito dalla riunione odierna” ha detto il segretario della Uilt, Sandro Degni che si è augurato
”almeno che si possa far presto a decidere: tempo – conclude – non ce n’è molto”.

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