domenica, 7 Luglio 2024

XIII Rapporto sul turismo, il rilancio parte dalle città d’arte

Nel 2003 il 50% degli italiani è andato in vacanza senza prenotare. Nel 2005 il rilancio

Dalle città d’arte arrivano i primi segnali di ripresa per il turismo italiano: a sostenerlo è il XIII Rapporto sul turismo italiano curato da Enit e Istat con il patrocinio del ministero delle Attività Produttive. Nelle grandi città, nel 2003, il movimento degli italiani ha in parte compensato quello degli stranieri. La maggiore crisi per movimento degli stranieri si è verificata a Firenze che ha
visto una diminuzione del 5,4% delle presenze complessive. Nel resto del Paese la migliore performance è stata quella della Calabria, sia per presenze italiane che straniere, significativa anche la crescita di Puglia, Molise e Basilicata.
L’offerta valdostana e trentina si conferma in qualità soprattutto per il turista nazionale che però contrae la permanenza media. Con riferimento alle grandi aree territoriali, appaiono maggiormente evidenti le difficoltà relative al movimento degli stranieri nel centro Italia, in particolare nelle strutture alberghiere. Significative le diminuzioni alberghiere anche in Friuli (di italiani), in Campania (di stranieri) e in Toscana (di entrambe le componenti).
In fatto di vacanze gli italiani tendono a fare come vogliono e quando vogliono. Una recente analisi dell’Istat evidenzia infatti che solo il 16,5% si rivolge per prenotare alle agenzie di viaggi; il 29,8% si muove tramite prenotazioni dirette mentre ben il 53,2% non prenota affatto. Complessivamente, dunque,
l’83,5% dei turisti non dialoga con le agenzie per scegliere e prenotare il proprio viaggio e il 53,2% opera direttamente evitando ogni tipo di prenotazione. Mediamente, dunque, circa 8 persone su 10 chiamano direttamente l’hotel o l’agriturismo che dovrà ospitarli, prenotano l’appartamento, fanno il loro biglietto in stazione o via Internet e sanno dove andare. Oltre la metà dei viaggiatori, invece, non prenota nulla o quasi.
Il flusso escursionista vale 19,7 miliardi di euro di spesa e contribuisce in maniera significativa alla formazione dei 43,6 miliardi di euro di valore aggiunto attivato dai flussi turistici in Italia e delle quasi 1.518 unità di occupazione indotta.
Secondo il XIII Rapporto sul turismo italiano sarà il 2005 la vera stagione del rilancio turistico: americani, nord ed est europei, francesi ed estremo orientali torneranno nel nostro Paese mentre il turismo balneare vedrà la crescita di alcune località del sud capaci di diversificare i propri mercati e i propri prodotti integrando qualitativamente l’offerta locale. Più difficile, nel breve periodo, riprogrammare l’offerta di alcune tradizionali mete toscane e della costa romagnola per invertire la tendenza in calo dei movimenti complessivi. Le città d’arte per il turismo culturale e le località termali e
del benessere saranno i primi segmenti di offerta ad approfittare della ripresa dei flussi.

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