giovedì, 18 Luglio 2024

Iata, a ottobre il traffico continua a crescere (10,8%)

Ma i conti a fine anno saranno comunque in rosso per il caro-petrolio

Nel mese di ottobre il traffico aereo mondiale ha registrato un incremento del 10,8%, che porta al 16,9% la crescita dei primi dieci mesi dell’ anno. E’ quanto
indica la rilevazione periodica della Iata, l’ associazione internazionale del trasporto aereo, secondo cui il traffico merci nello stesso mese è cresciuto del 12,4% e del 14% nei primi dieci mesi. ”Nonostante condizioni economiche negative e una continua incertezza nei prezzi del petrolio, il traffico internazionale sta crescendo molto velocemente”, ha dichiarato il direttore
generale e amministratore delegato Giovanni Bisignani. ”Purtroppo – ha ribadito – la crescita del traffico e la redditività non sempre procedono fianco a fianco e perciò ci aspettiamo per quest’ anno perdite per quattro miliardi di
dollari”. ”Il notevole calo del valore del dollaro – ha proseguito Bisignani – sta cambiando alcune delle dinamiche a breve termine dell’ industria aeronautica: da un lato è un incentivo per i viaggiatori visitare gli Stati Uniti, in un periodo in cui molte compagnie aeree stanno spostando la capacità produttiva dai mercati domestici a basso profitto alle rotte internazionali ad
alto profitto; sul fronte dei costi, invece, il dollaro debole stimola la competitività delle compagnie aeree statunitensi, ma dà anche sollievo alle compagnie straniere alle prese con lo straordinario prezzo del petrolio”.
Bisignani ha poi ricordato l’ iniziativa della Iata per ridurre i costi non legati al carburante, sottolineando che oltre 450 rappresentanti delle compagnie aeree che hanno partecipato alla Conferenza annuale si sono impegnati a
realizzare l’ e-ticketing per la fine del 2007, una misura che da sola farà risparmiare tre miliardi di dollari. Infine ha sollecitato la Commissione europea e il governo Usa a procedere verso la liberalizzazione dei mercati: ”Dobbiamo assolutamente raggiungere un accordo su uno spazio aereo libero per l’ Europa e gli Stati Uniti – ha osservato – che dovrebbe essere un
modello per la progressiva liberalizzazione della nostra industria”.

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