lunedì, 22 Luglio 2024

Assoturismo, ma dov’è il boom dei viaggi?

Situazione preoccupante e agenzie di viaggio vuote

Natale casalingo per gli italiani: rispetto allo scorso anno il 2,9% in piu’ ha disertato agenzie di viaggio e tour operator, condizionato soprattutto dalle
preoccupazioni per gli sviluppi futuri della propria situazione economica e di quella nazionale. Chi non rinuncia alla vacanza ha deciso di puntare soprattutto sulle capitali europee, piu’ vicine e spesso offerte a basso costo, e sulle citta’ d’arte. E’ da registrare invece una forte impennata delle prenotazioni
alberghiere via web. La possibilita’ di un maggiore risparmio legata a fattori stagionali vede poi le localita’ balneari piu’ gettonate di quelle montane.
Sono alcuni dei dati piu’ significativi emersi dall’indagine che Assoturismo-Confesercenti ha commissionato al Centro Studi Turistici di Firenze. Ad oggi, la tendenza per le festivita’ natalizie 2004 fa segnare un netto ritardo nelle prenotazioni di viaggi (-2,9%), con qualche margine di ulteriore miglioramento
dovuto all’ampia quota di indecisi.
Sul totale delle vendite realizzate il 43% delle richieste e’ riferito a pacchetti per destinazioni italiane, contro il 57% di richieste per localita’ straniere. Complessivamente la domanda di viaggi all’estero degli italiani segna il þ1% rispetto alle festivita’ natalizie del 2003, con una sostanziale tenuta delle mete a corto-medio raggio e una flessione piu’ accentuata per il lungo raggio.
In aumento le richieste per le Capitali europee (32,7%), vicine e spesso economiche, per le destinazioni esotiche (9,6%) e per le proposte del benessere/wellness (3,9%). Stazionarie le richieste per le citta’ d’arte italiane (17,3%) e per le destinazioni balneari (13,5%), mentre in flessione appaiono le scelte per la montagna (11,5%), l’agriturismo (5,7%) e i viaggi
intercontinentali (5,8%).
Tra le mete preferite dei paesi esotici troviamo le Seychelles, la Thailandia, le Maldive e il Madagascar. Si conferma l’interesse verso le destinazioni dell’America del Sud, soprattutto il Messico e il Brasile, e per gli amanti del
balneare continua il trend favorevole del Mar Rosso. In forte ripresa le richieste per i Caraibi, per gli Stati Uniti (prevalentemente New York), per le crociere, per la Tunisia e la Libia.
Per il medio raggio le capitali europee si confermano destinazioni indiscutibili. Per le destinazioni interne le citta’ d’arte si confermano le mete classiche, in primo luogo Roma, Venezia, Firenze e Napoli, ma non mancano le richieste per i centri d’arte minori, spesso collegate a particolari eventi.
Le destinazioni di montagna risultano al secondo posto. Un trend positivo si registra per le destinazioni insolite: dall’Alaska all’Antartide, dalle crociere in veliero in Patagonia alla Mongolia, dal tour nelle Repubbliche Baltiche alla Siberia.
Secondo gli intervistati il fattore di condizionamento del mercato e’ essenzialmente l’instabilita’ economica, che ha modificato profondamente i comportamenti di acquisto. Circa il 38% della clientela si informa anticipatamente sulle mete e sui prezzi, ma rimanda la scelta a ridosso della partenza; il 30% sceglie il pacchetto sulla base della convenienza economica e il 21% chiede flessibilita’ sulla durata e sui servizi per far fronte al ridimensionamento del budget.
”Ma quale boom dei viaggi a Natale – ha detto il presidente dell’Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti – la verita’ e’ che ad impennarsi sono soltanto le difficolta’ degli operatori dell’intermediazione, una categoria in piena
trasformazione. Da una parte il forte sviluppo delle vendite tramite internet e del fenomeno last minute, dall’altra una politica sempre piu’ aggressiva e spesso fallimentare delle compagnie aeree low cost in competizione con i vettori
tradizionali, comprimono sempre di piu’ gli spazi di mercato degli operatori del settore. Prima di esultare – conclude Albonetti – varrebbe la pena entrare in una qualunque delle migliaia di agenzie turistiche e di tour operator: non ci si
dovra’ fare largo tra la folla in attesa, ma affrontare la preoccupazione degli operatori per il calo della richiesta”.

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