lunedì, 22 Luglio 2024

Iata, la lista nera serve solo per l’opinione pubblica

Bisignani, ogni vettore deve avere l sua pagella

”La pubblicazione della black-list
non basta a garantire la sicurezza dei cieli: ogni vettore deve
avere la sua pagella”. L’idea e’ di Giovanni Bisignani,
direttore generale e AD di Iata, l’associazione del trasporto
aereo internazionale che raggruppa 270 vettori.
”Il sistema – continua nell’intervista al CORRIERE DELLA
SERA – ha bisogno di integrazioni per garantire un sufficiente
livello di affidabilita’. Oggi la sicurezza e’ affidata
innanzitutto alle aviazioni civili. Ma ci sono molte deficienze
in diversi Paesi per mancanza di uomini e risorse. (…) Sia
chiaro: non ci opponiamo alla lista nera, purche’ sia compilata
con standard internazionali e criteri di trasparenza. Ma cosi’
com’e’ serve solo a dare una risposta all’opinione pubblica
(piu’ che alla sicurezza) in un momento di emergenza. La nostra
proposta – gia’ presentata a Bruxelles e a tutti i Paesi Ue – e’
di integrare la black-list con il nostro sistema Iosa (Iata
operational safety audit). E’ stato introdotto nel 2003 per
aumentare il livello di sicurezza delle nostre compagnie del 25%
tra 2004 e 2006. Ci sono sei societa’ di audit, i tecnici per
settimane passano in rassegna tutti gli aspetti legati alla
sicurezza di una compagnia: ruolo del capo azienda,
addestramento del personale, manutenzione (e pezzi di
ricambio!), storia degli incidenti registrati. Alla fine
dell’ispezione ci trasmettono un rapporto, consideriamo le
eventuali carenze e le segnaliamo alla compagnia. Se dopo alcuni
mesi tutto e’ stato risolto il vettore e’ iscritto nel registro
Iosa, diversamente no”.

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