lunedì, 8 Luglio 2024

La Commissione Europea vuole abrogare il Codice di Condotta dei CRS

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Marco Benincasa, Ad di Galileo

Vi assicuro che, nel clima che sta vivendo il nostro settore dei viaggi e del turismo, in un regolare succedersi di nuovi allarmismi e minacce più o meno serie, il compito che mi sto assumendo oggi, e cioè di lanciare un nuovo allarme su una minaccia che coinvolge l’intera industria italiana ed europea, non mi è particolarmente gradito. Anzi…
Questa minaccia presenta però due caratteristiche distintive: è seria, concreta, imminente, con una scadenza precisa; ma soprattutto, possiamo realmente fronteggiarla e scongiurarla, se ci muoviamo tutti insieme.
Arriviamo al punto. Per chi non dovesse esserne già informato, la Commissione Europea ha annunciato l’intenzione di abrogare interamente l’attuale Codice di Condotta dei CRS, compresa la cosiddetta Mandatory Participation Rule, cioè l’articolo in base al quale le compagnie aeree proprietarie di una quota di un determinato CRS sono tenute a distribuire il loro prodotto anche attraverso gli altri CRS, in maniera equa e neutrale. Questo articolo è stato emanato 16 anni fa per delle ottime ragioni, e cioè per impedire alle aerolinee che hanno dei legami con un CRS di sfruttare questa posizione dominante per praticare attività anticoncorrenziali, ai danni delle altre aerolinee ma anche di agenzie di viaggio, tour operator, viaggiatori d’affari e consumatori finali. Tutti noi che lavoriamo nel settore dei viaggi e del turismo – e che abbiamo a che fare ogni giorno con i potenti strumenti della distribuzione elettronica – sappiamo benissimo che queste ottime motivazioni sono ancora perfettamente attuali.

Infatti, a differenza che negli Stati Uniti, dove la deregulation dei CRS è stata consentita grazie alla totale indipendenza dei CRS dal controllo delle compagnie aeree, nel nostro continente sussistono tuttora forti legami societari tra primarie compagnie aeree e CRS. Quindi, se la Commissione Europea dovesse effettivamente abolire la Mandatory Participation Rule, consentirebbe potenzialmente a queste aerolinee tutta una serie di comportamenti anticoncorrenziali, discriminatori e di abuso di posizione dominante: l’impatto sarebbe molto negativo sia per i viaggiatori che per gli operatori del settore, che si ritroverebbero a lavorare con una scelta di voli molto più limitata e con tariffe aeree più elevate. Avremmo, in poche parole, un mercato meno libero e meno aperto.

C’è di più… La Commissione Europea ha programmato di inserire le proposte di cambiamento alla regolamentazione dei CRS all’interno di una proposta complessiva che riguarda oltre 1.400 punti: in questo modo la discussione sulla Mandatory Participation Rule non potrà avere, nel corso dell’iter parlamentare, tutta l’attenzione e la considerazione che sono dovute ad una norma che ha conseguenze così vaste e decisive sull’intero mercato.

L’intenzione annunciata dalla Commissione Europea è ancora più preoccupante e deludente se pensiamo che la necessità di mantenere la Mandatory Participation Rule è stato raccomandata proprio dallo stesso consulente della Commissione Europea (Brattle Group), così come da svariati protagonisti della nostra industria, oltre a Galileo: altri GDS, la ECTAA, la GEBTA, l’Associazione Spagnola delle Agenzie di Viaggio, British Airways e tante agenzie di viaggio individuali. Tutti questi soggetti, e altri ancora, hanno costituito un’organizzazione internazionale chiamata C-FARE (Coalition for Fair Access to Reservations in Europe), che si sta battendo per la salvaguardia di regole ragionevoli nel settore del trasporto aereo.
Ebbene, non dobbiamo dimenticare che, in questa fase, quella della Commissione Europea è solo una dichiarazione di intenti: ci dovrà essere un complesso iter parlamentare, che – come Galileo e come membri di C-FARE – siamo fortemente decisi a seguire con grande attenzione e piena partecipazione.
Che cosa ci riserva il futuro? Se C-FARE verrà lasciata sola nel suo impegno per la salvaguardia di un mercato turistico libero, equo ed aperto, allora rischiamo seriamente di andare incontro ad una deregolamentazione eccessiva e prematura del mercato, con tutti gli inevitabili risvolti negativi per la libera concorrenza e per il lavoro di tutti noi. E’ perciò importante ed urgente attivare un’iniziativa di collaborazione che coinvolga tutti gli operatori del settore. Vi chiedo di esporre con forza e con chiarezza le nostre ragioni comuni presso tutte le sedi istituzionali competenti, ciascuno secondo le sue possibilità ed opportunità. Non dobbiamo lasciare niente di intentato per scongiurare il rischio imminente e per chiedere alla Commissione Europea di non abbandonare l’industria dei viaggi e del turismo.

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