Nessuna responsabilità è da imputare agli equipaggi dei due aerei che si sono urtati giovedì mattina a Fiumicino. Lo ha affermato il segretario generale dell’Unione piloti (Up) Roberto Spinazzola. “Casomai – ha aggiunto – il problema che si è verificato nelle aree di parcheggio è di natura giurisdizionale: vale a dire che nelle fasi di cosiddette di “push back”, ovvero quando i trattori hanno iniziato la manovra di traino dei velivoli a motori spenti per posizionarli in pista, nel caso di incidenti come quello avvenuto ieri, non è facile stabilire di chi siano le responsabilità”. “Nello scalo di Fiumicino, così come negli altri aeroporti la procedura di push back – ha spiegato Spinazzola – avviene così: il velivolo è fermo in corrispondenza di una linea, dove viene agganciato, tramite una barra di metallo, al trattore adibito al trasporto dell’aereo. Una volta terminate tutte le operazioni di imbarco, viene staccato il ‘finger’ da cui i passeggeri normalmente salgono a bordo, quindi il comandante chiede via radio alla torre l’autorizzazione per effettuare la manovra di push back. Una volta ottenuta, il comandante comunica via radio al tecnico di linea a terra, l’inizio della procedura e il tecnico a sua volta autorizza al movimento i trattoristi che devono trainare gli aerei. In questo fase – prosegue il rappresentante dell’Up – probabilmente avvenuta contemporaneamente per i due velivoli, qualcosa non ha funzionato nel coordinamento delle operazioni. Un fatto è certo – ha concluso Spinazzola – nella sua ‘banalita” l’incidente poteva diventare molto più pericoloso, se, ad esempio si fossero toccate e danneggiate le ali, nella quali si trovano i serbatoi, con un’eventuale fuoriuscita di carburante”.
