“Nei primi tre mesi del 2017 i turisti italiani hanno confermato ancora una volta il loro interesse e la loro passione per le vacanze sulla neve: è di 9,5 milioni il dato complessivo di coloro che hanno scelto in questa iniziale parte dell’anno le località sciistiche, sia nel Belpaese che all’estero”. Queste le parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dei risultati relativi all’indagine consuntivo/previsionale delle settimane bianche e week end sulla neve.
Andando più nel dettaglio, sono quasi 5 milioni i vacanzieri che hanno messo in programma una settimana bianca, con una spesa di 724 euro a persona. Di questi, circa 687 mila hanno trascorso anche dei week end in montagna. Il giro di affari si aggira intorno ai 3 miliardi e 616 milioni di euro con un incremento di circa il 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In relazione alle strutture ricettive scelte per la settimana bianca, gli italiani confermano la predilezione per l’albergo (30,1%), seguito dalla casa di parenti ed amici (26,2%), dall’appartamento in affitto (10,7%) e dalla casa di proprietà (10,3%).
“Sono numeri di grande valenza per il nostro turismo bianco, che si conferma una delle colonne portanti del comparto”, aggiunge Bocca.
“Il dato certo è che gli italiani nella loro scelta hanno favorito le località sciistiche del proprio paese: il 97% dei vacanzieri ha preferito infatti restare, mentre si rivelano in lieve ribasso le destinazioni estere. Non vi è dubbio – prosegue – che alcuni territori abbiano sofferto più di altri la scarsa presenza della neve, presentando minor appeal del solito per gli appassionati dello sci. Se ci si sofferma sulla classifica delle destinazioni preferite, merita senz’altro attenzione il caso del Piemonte, che si attesta in pole position anche grazie alla decisione della Giunta Regionale che ha istituito la Settimana dello Sport e del Benessere, creando così una nuova opportunità per la destagionalizzazione e per il turismo scolastico. A seguire, si delineano le posizioni del Trentino Alto Adige, della Lombardia, della Val d’Aosta e del Veneto. Considerando la difficoltà economica in cui versa il Paese – conclude Bocca – guarderei a questi risultati con cauto ottimismo. Il settore deve ancora superare le sue criticità, amplificate da una pesante congiuntura. Guardando poi al calendario di quest’anno c’è da sperare intanto che, temperature permettendo, si possa prolungare la stagione fino alle festività pasquali, che si celebreranno dopo la metà di aprile”.