Mosaici danneggiati, marmi cotti e strutture murarie distrutte. Sono i danni dell’incendio che ha distrutto il sito archeologico di Faragola, ad Ascoli Satriano, nel Foggiano.
“È la fine”, scrive su FB l’archeologo Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici del MiBact, che traccia i danni provocati dal rogo che si è sviluppato nella notte, per cause in corso di accertamento.
Volpe ha lavorato negli anni, insieme con un gruppo di studenti, archeologi e restauratori, alla riscoperta del sito non ha dubbi: “l’incendio è stato appiccato e forse – dice – sono stati usati esplosivi.
Per i lavori nel sito sono stati stanziati finanziamenti da Ministero e Regione che ha destinato 1 milione e 600 mila euro al recupero e valorizzazione dell’area. Il termine dei lavori è previsto per marzo 2018, ma viste le condizioni in cui è stato ridotto il sito, non sarà più possibile rispettare la data di consegna. “Quattordici anni – dice Volpe – di scavi, di ricerche, di studi, di lavoro, per uno dei parchi archeologici considerati più importanti di Puglia e d’Italia: persi, distrutti”
Sulla vicenda indagano i carabinieri. Da alcuni mesi il cantiere era stato sospeso in attesa della ripresa per il completamento del terzo lotto dei lavori. “Quando un sito è lasciato senza controlli, diventa terra di nessuno”, dice Volpe.