martedì, 24 Dicembre 2024

Un mulino in città: parte il secondo weekend delle Vie dei Tesori

In occasione de Le Vie dei Tesori che domani (venerdì 6 ottobre) apre il secondo dei cinque weekend in programma, apre per la prima volta dopo il restauro curato dall’Università di Palermo, il Mulino di Sant’Antonino, a due passi dalla Stazione Centrale. Nell’antico convento seicentesco, progettato da Mariano Smiriglio, ci sono ancora il gigantesco mulino in legno e i macchinari per preparare il pane.

E per chi vuole avventurarsi fuori dalle mura, e raggiungere la cosiddetta Conigliera, potrà scoprire da dove arriva l’acqua della città: le sorgenti naturali del Gabriele (aperte sabato dalle 10 alle 17,30, poi si dovrà aspettare il 15, 20 e 28 ottobre) nascono da Monte Cuccio e sono gestite dall’Amap che permette questa vista suggestiva: il Villabianca fa risalire il nome Gabriele all’arabo Al Garbal che significa grotta irrigante. E fa capire che già nel X secolo si conosceva il sito, da cui sgorgava l’acqua che alimentava i mulini.

Ma i luoghi aperti da Le Vie dei Tesori sono ancora tantissimi, 110 in tutto, alcuni su prenotazione perché – vista la grande richiesta – sarebbero necessarie lunghe file. Si visita così la Casina Cinese e, solo sabato e domenica, la nobile cappella spagnola della Soledad, il futurista Palazzo delle Poste (ormai quasi esaurito, come i qanat, aperti solo per due weekend), Palazzo Utveggio in via XX settembre, progettato da Ernesto Basile e Palazzo Forcella De Seta; la domenica tocca alla Grotta dell’Acquasanta. Per chi invece vuole scoprire la mano fattiva della città, può visitare (sempre su prenotazione) sia il Museo di Anice Tutone, alla Kalsa dove la famiglia storica conserva ancora la ricetta della bevanda più amata dai palermitani; che il museo Morettino, che propone la sua collezione sul caffè attraverso i secoli. Si prenota su www.leviedeitesori.com.

 

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