lunedì, 23 Dicembre 2024

12 progetti per Palazzo Barberini e Corsini. Bonisoli plaude collaborazione pubblico-privato

Un nuovo catalogo digitale, sicurezza e risparmio energetico, pagamento dei biglietti via smartphone, digitalizzazione completa della volta di Pietro da Cortona,digital marketing, eventi, App, un sito web, un hackaton rivolto a giovani creativi. Sono i risultati di WeACT-La Tecnologia per Arte, Cultura, Turismo, Territorio, progetto di Associazione Civita per le Gallerie Nazionali di Arte Antica, tra Palazzo Barberini e la Galleria Corsini

”Un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato può portare risultati interessanti e trasferibili anche ad altre realtà – commenta Alberto Bonisoli, ministro dei beni culturali – Parliamo di innovazione tecnologica, creatività, di applicare eccellenze e risorse del paese al nostro patrimonio culturale. Si tratta di rispettare i ruoli – spiega – Lo Stato ha il compito di tutelare e conservare il patrimonio. Il privato ha una velocità e una propensione al rischio che è meglio che il pubblico non abbia. Basta trovare la formula giusta e tutto il paese ne avrà beneficio”.
Da Civita ad Avvenia, Consorzio Glossa, DM Cultura, ENEA, Ericsson, Gruppo DAB, Logotel, Mastercard, Oracle, Vodafone e Wind Tre, le imprese protagoniste del ”primo caso di sponsorizzazione tecnica – racconta la direttrice di Civita Giovanna Castelli – Come dice il nome, WeAct, ‘agire insieme’ – spiega – l’idea è stata condividere un progetto comune, ascoltando le esigenze del museo e portando l’innovazione tecnologica per facilitare la visita all’utente”.
”Un esperimento – aggiunge il presidente di Civita, Gianni Letta – che ci auguriamo diventi un modello di gestione, da replicare”.
In 2 anni di progettazione e lavorazione, sono stati coinvolti 100 professionisti e 20 specializzazioni diverse, tra storici, ricercatori, esperti di beni culturali e comunicazione, ingegneri, web designer, sistemisti, per un valore complessivo dei 12 interventi di oltre 500 mila euro.
”Aver potuto pensare il museo insieme a persone che non ne fanno parte, lavorare da prospettive diverse con un obbiettivo comune – commenta la direttrice delle Gallerie, Flaminia Gennari Santori – è per noi un grandissimo valore aggiunto, che rimane nel tempo. Alcuni prodotti sono utili oggi, altri lo saranno di più domani. Per la mia storia, il sistema di catalogazione è un punto nodale, una necessità strutturale che avevamo e che cambierà il nostro modo di lavorare”.

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