L’Egitto ha riaperto l’altopiano delle piramidi di Giza ai turisti nel tentativo di rilanciare il turismo così importante per la sua economia. Decine di vacanzieri hanno sciamato fra le tre enormi tombe egizie e la sfinge alla periferia del Cairo, prima attrazione turistica a riaprire assieme al Museo egizio della centralissima piazza Tahrir. La riapertura è coincisa con la ripresa di diversi voli Egyptair dopo che a metà marzo l’emergenza coronavirus aveva causato la chiusura fra l’altro di aeroporti, musei, siti archeologici, negozi, bar, ristoranti per favorire il distanziamento sociale anche attraverso un coprifuoco serale-notturno. Dalla scoperta del primo caso il 14 febbraio, il più popoloso (circa cento milioni di abitanti) Paese arabo ha registrato oltre 68 mila casi ma anche a livello ufficiale si stima la cifra sia almeno cinque volte più alta. I decessi sono comunque quasi 3.000. Le autorità sostengono di aver preso tutte le misure necessarie a garantire una relativa sicurezza dei turisti.