Mancano i finanziamenti regionali così la soprintendenza alle Belle arti di Messina sarà costretta a interrompere gli scavi, iniziati a ottobre, nella via La Farina, dove nei giorni scorsi sono venuti alla luce i resti della vecchia città di Zancle, fondata dai Greci nel VII secolo avanti Cristo.
Da sempre si è saputo che in quella zona nacque il primo centro abitato di Messina, ma nei giorni scorsi l’eccezionale ritrovamento ha confermato la teoria degli storici. Opere murarie (un altare e alcuni tempietti), coppe, piatti, crateri recipienti per mescolare il vino), oggetti in bronzo. Tutto in stato frammentario ma sicuramente ricomponibile come ha tenuto a precisare Gabriella Tigano, archeologo della Soprintendenza. I 34 mila euro ottenuti dalla Regione sono finiti e c’è chi pensa che potrebbero essere destinati agli scavi parte dei fondi per il centenario del terremoto del 1908.