I beni culturali appartenenti della Regione Siciliana che si trovano custoditi nei depositi regionali da oggi potranno essere valorizzati attraverso l’esposizione in luoghi pubblici o privati aperti al pubblico. Lo ha deciso l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà, che con un decreto a sua firma, ribattezzato “Carta di Catania”, autorizza Soprintendenze, Parchi archeologici, musei, gallerie e biblioteche a concedere in uso per la valorizzazione e la pubblica fruizione il cospicuo patrimonio in giacenza nei depositi.
Il decreto va ascritto all’impegno della Soprintendente dei Beni Culturali di Catania Rosalba Panvini. I beni a cui si fa riferimento nella “Carta di Catania” sono quelli acquisiti per confisca, quelli donati o consegnati spontaneamente, quelli di più vecchia acquisizione per i quali sia stata smarrita la documentazione e, in generale, quelli deprivati di ogni riferimento al loro contesto di appartenenza.
Per Samonà si tratta di “un intervento rivoluzionario grazie al quale migliaia di beni culturali, spesso non inventariati e conservati nei depositi dei musei e degli altri luoghi della cultura regionali, potranno essere finalmente esposti e fruiti da tutti”.