martedì, 26 Novembre 2024

Al via il recupero del Santuario rupestre della Valle dei Templi

Restituire un sito, consolidare, classificarlo con i più innovativi sistemi tecnologici. E poi ricostruirlo in maniera perfetta. Ma resta sempre un mistero, gli studiosi dibattono da tempo sulla funzione e datazione del “cosiddetto” Santuario rupestre all’interno del parco archeologico della Valle dei Templi. Una cosa è comunque certa: era necessario un intervento d’urgenza per riportarlo “in vita”, libero da impalcature e sostegni ormai vetusti, restituendolo alla comunità. Lo si sta conducendo in questi giorni in cui l’area archeologica è forzatamente chiusa al pubblico, ma era un piano già previsto da tempo. Circa sette anni fa, al Parco si accorsero che il 50% della struttura aveva subito, per uno smottamento del terreno, una rotazione che l’aveva posta in diagonale rispetto al suo assetto originario, rendendola molto pericolosa: era stata allora smontata e conservata. Oggi si è tornati a lavorare per riassemblarla nella sua interezza.

“Il recupero del santuario rupestre – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà – è un ulteriore tassello che si aggiunge a quell’azione capillare di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali che stiamo portando avanti. Rendere questo sito fruibile è doveroso e costituirà un motivo di interesse ulteriore non soltanto per gli studiosi, ma anche per i visitatori, che potranno così godere di una più ampia offerta culturale. Anche in questo modo si difende e si fa conoscere la plurimillenaria storia della nostra meravigliosa isola, che non ha uguali”.

“Il Parco archeologico Valle dei Templi sta comunque lavorando sull’intera area del tempio di Demetra che è inglobata nella chiesa di San Biagio e comprende il santuario rupestre – interviene il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta -: il progetto è quello di rendere il sito fruibile alle visite in un immediato futuro, in maniera da poter leggere anche questa parte del Parco. Il recupero del Santuario rupestre permetterà di “sanare” un intervento avviato ma mai completato nell’ultimo decennio”.

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