venerdì, 22 Novembre 2024

Ristoratori e operatori ricettivo in piazza: subito indennizzi e riaperture

Ristoratori ma anche titolari di b&b e strutture ricettive: tutti uniti in piazza a Palermo per chiudere immediati indennizzi e un piano concreto e logico per la ripartenza, aprertura dei locali a pranzo e cena, al di là dei colori delle regioni. “Mentre il governo precedente e quello attuale perdono ancora tempo a studiare come dividere i 32 miliardi dello scostamento di bilancio, colleghi in tutta Italia falliscono di giorno in giorno. Migliaia di dipendenti del settore non sanno più come sfamare la famiglia”, dicono i rappresentanti siciliani dell’associazione Mio Italia.

Diversi i rapprsentanti istituzionali che hanno appoggiato la protesta, come il sindaco di Cammarata Giuseppe Mangiapane, l’assessore al turismo di Cefalù Simone Lazzara, i deputati regionali di Attiva Sicilia Angela Foti e Sergio Tancredi, e il presidente della III commissione attività produttive Orazio Ragusa.

In particolare Angela Foti e Sergio Tancredi hanno ricordato l’impegno del gruppo nei confronti del settore, a cominciare dal disegno di legge che prevede ulteriori ristori regionali, oltre a quelli individuati dallo Stato. In particolare, il ddl prevede un contributo a fondo perduto per sostenere tutte le imprese del settore della ristorazione che acquistano e usano prodotti di filiere agricole e alimentari valorizzando materie prime siciliane (con priorità per quelle a marchio Dop e Igp e per quelle a rischio di spreco).

“È evidente che i ristoratori non possono più aspettare – ha detto Tancredi – Un risarcimento per le chiusure va dato. Istituire un fondo da 30 milioni potrebbe evitare il tracollo delle imprese e per questo puntiamo a far inserire la misura direttamente nella finanziaria. Ma le difficoltà della Regione Siciliana sono note e quindi non possiamo ancora conoscere i tempi. È ovvio che è dal governo nazionale che devono arrivare gli aiuti principali”.

“È lo Stato che deve garantire il sostegno per le spese, penso ad esempio a costi per utenze, affitti e mutui – ha ribadito Angela Foti, prima firmataria del ddl sui ristori – la Regione Siciliana può contribuire alla ripartenza e il ddl è uno strumento utile in questa direzione. Se questa proposta viene accolta dal governo regionale e si usa la via amministrativa, ad esempio lo strumento della delibera di giunta, questo incentivo alla ripartenza potrà arrivare più velocemente. Noi presenteremo anche un ordine del giorno all’Ars per sollecitare l’approvazione della misura”.

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