venerdì, 22 Novembre 2024

Turismo esulta: con il pass si riparte ma non siamo fuori pericolo

L’invito ai turisti di tutto il mondo, l’annuncio di un Green Pass nazionale che anticiperà quello europeo e partirà a metà maggio e le parole “sentite” del premier Mario Draghi in apertura della conferenza stampa sulla riunione tra i ministri del Turismo del G20 scaldano il cuore degli operatori turistici. A far esultare arrivano anche le rassicurazioni del ministro Massimo Garavaglia sul green pass (“Ho chiesto al commissario Ue Thierry Breton di estendere il lasciapassare europeo a Paesi terzi”), sul coprifuoco (“sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente”) e sui vaccini (“una volta vaccinata la popolazione fragile, può essere opportuno fare delle valutazioni anche per gli operatori del turismo”). E sempre sulla tematica del green pass, sembra che verrà esteso a tutte le attività di ristorazione e svago.

Garavaglia sottolinea che il settore ha perso 28 miliardi di euro e 1,5 punti di Pil e l’obiettivo è cercare di ritornare ai livelli pre pandemia prima del 2023. Il titolare del Turismo ricorda anche che nel Pnnr per il solo turismo sono previsti interventi per 2,4 miliardi, divisi tra prestiti (1,8 miliardi) e sussidi (600 milioni), e poi tutte le altre risorse che sono nei ministeri collegati. Inoltre “già da prossimi decreti legge ci saranno nuove misure dedicate”, annuncia, ma la cosa più importante è “far ripartire la macchina” e “permettere alle imprese di riprendere a fatturare”.

“E’ stato un bellissimo messaggio quello che l’Italia aspetta turisti da tutto il mondo ed è ancora più importante che venga da un presidente del consiglio come Draghi che gode di una grande reputation all’estero”, commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, ma ammonisce: “Quello che è successo al Duomo con lo scudetto ci fa male e ci lascia assai perplessi. Sicuramente è più sicuro un ristorante piuttosto che una piazza con 30 mila persone”. Sul Green Pass nazionale da metà maggio il presidente degli albergatori spiega che “dà grandi speranze e ci mette alla pari con i nostri agguerriti competitor greci e spagnoli”.

E un’indagine di Demoskopika mette nero su bianco quanto sia importante per gli italiani: “Oltre 10 milioni – dice Raffaele Rio – ritengono il Pass tra le azioni prioritarie affinché un turista possa sentirsi più sicuro in vacanza in Italia”.

Il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina apprezza “l’iniezione di fiducia” che Draghi ha voluto dare al settore turistico: “Dopo 17 mesi di stop ne abbiamo bisogno”, ma aggiunge che bisogna “spingere sull’acceleratore, altrimenti rischiamo di essere “bruciati dagli altri paesi europei sul rilancio del comparto”.

Apprezza le parole di speranza di Draghi dette davanti alla stampa di tutto il mondo la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli, che spiega anche le criticità del coprifuoco: “Per come siamo organizzati noi d’estate è improponibile, si sta al mare anche fino alle 20, quindi sarà senza dubbio da rivedere. Continua a tagliare le gambe a tantissime, a troppe attività”.

Secondo la presidente di Fiavet Ivana Jelinic quello di oggi è “un messaggio di accoglienza verso l’esterno che raggiunge positivamente tutti i nostri partner internazionali”.

Massimo Caputi di Federterme Confidustria parla di una ventata di positività dopo mesi di profondo rosso e dice: “Ora pensiamo a forme di turismo innovativo ed in primis al turismo sanitario che Federterme intende proporre al governo”.

Bene sia Draghi che Garavaglia, dice Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi che avverte: “Dobbiamo sottolineare però che le aziende non sono fuori pericolo. Ad oggi ci sono ancora troppe incognite per le prossime settimane e questo rallenta la ripartenza. Per il turismo serve programmazione. Abbiamo ben chiaro il rischio del ‘freno a mano’, ma se non partiamo ora con la programmazione arriviamo tardi all’appuntamento dell’estate con turisti e viaggiatori!”.

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