giovedì, 19 Dicembre 2024

Ita non è Croce Rossa: Altavilla duro in Commissione Trasporti

La nuova compagnia di bandiera Ita Airways “non è la Croce Rossa” dei dipendenti della vecchia Alitalia. Così il presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, davanti alla Commissione Trasporti della Camera, in un’audizione con l’amministratore delegato Fabio Lazzerini, sul piano industriale della compagnia.

“Non mi interessa quello che succede a quelle persone” della ex compagnia di bandiera che non sono state assunte da Ita, “non è un problema mio perché altrimenti diventiamo non più un’azienda che deve stare sul mercato ma una Croce Rossa dei dipendenti della vecchia Alitalia, che non ho intenzione di essere”, ha sottolineato Altavilla.

“Per rendere un numero, visto che parliamo dei soldi dei contribuenti, ho fatto valorizzare al 31 dicembre la differenza fra 2.800 assunti, che era il numero massimo che ci consentiva l’Ue, e 2.235 che sono quelli che oggi abbiamo a libro paga e abbiamo risparmiato 17 milioni di euro”, ha aggiunto Altavilla, spiegando che “l’assunzione di queste persone non è stata finalizzata perché non c’era traffico sostenibile per impiegarli”.

Snocciolando alcuni numeri, Altavilla ha detto che da quando è partita a metà ottobre Ita ha trasportato 1,26 milioni di passeggeri, con un fatturato “di appena sotto i 90 milioni di euro” mentre i ricavi sono stati “il 50% in meno” rispetto al piano industriale, appesantiti dalla “pandemia”, dall’aver perso “il bando di gara della Sardegna” e il non aver “potuto cominciare la campagna per vendere i biglietti fino al 10 di ottobre”.

E circa gli effetti della pandemia sul traffico aereo, Lazzerini ha aggiunto che Ita a dicembre e gennaio ha cancellato 849 voli, pari al 7,4% di quelli che erano in programmazione, cosa fatta per “preservare cassa e ridurre i costi”. Nel frattempo ha siglato “27 accordi di codeshare che valgono 170 milioni di ricavi”.

Guardando avanti, il presidente di Ita ha ricordato che il 28 febbraio si chiudono i bandi di gara per handling e manutenzione e la società ha chiesto l’accesso alla data room. Quindi ha ribadito che per stare sul mercato serve un’alleanza internazionale. “Stiamo parlando di un’alleanza di equity” e ci sono “contatti con molteplici operatori sia europei che extraeuropei”, ha detto, specificando che “ci sono le condizioni per accelerare questo processo e chiudere entro la prima metà dell’anno”.
Infine non ha escluso la possibilità di altre assunzioni quest’anno. “Se le ipotesi di crescita, di flotta e di sviluppo del network, fossero coerenti con lo scenario macroeconomico che avevamo nel business plan, pensiamo di aver bisogno di assumere circa un migliaio di persone nel 2022”, ha concluso Altavilla.

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