venerdì, 22 Novembre 2024

L’Italia riapre ai turisti con green pass base e tampone supplementare

Grandi novità per il turismo, in particolare per i visitatori stranieri in Italia, dal nuovo decreto approvato dal consiglio dei ministri che sarà operativo per lunedì 7 febbraio.

Con il provvedimento infatti si rivolve un problema sollevato nei giorni scorsi dal mondo del turismo: fino ad oggi, infatti, gli stranieri potevano entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel o mangiare al ristorante o accedere a tutte quelle attività per le quali è previsto il pass rafforzato, che all’estero non esiste. Dall’entrata in vigore del provvedimento, chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi, potrà accedervi con il pass base.

Chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi – compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia – dovrà mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Tampone che non è obbligatorio se si è guariti dopo aver completato il ciclo di vaccinazione.

“Quando uno straniero arriva in Italia ora riconosciamo lo status vaccinale del paese di origine della persone e qualora le norme di questo status vaccinale non siano identiche a quelle del nostro paese, chiediamo a quella persone un tampone supplementare per accedere ai nostri servizi che prevedono il green pass. Ciò consentirà la risoluzione di molti problemi e al nostro turismo di avere risposta importante”, ha precisato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Ma non finisce qui. Il nuovo decreto abolisce tutte le restrizioni per i vaccinati, anche in zona rossa, e introduce la durata illimitata per il green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale ma anche per chi ha fatto solo due dosi di vaccino ed è guarito dal Covid. E ancora quarantena a scuola da 10 a 5 giorni e solo per i non vaccinati, didattica a distanza che scatta da cinque casi in su per nidi, materne ed elementari. Nulla cambia invece per il lavoro da remoto: “Sullo smart working restano vigenti i provvedimenti attuali, nessuna modifica dal Cdm”, ha chiarito Speranza.

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