lunedì, 25 Novembre 2024

Astoi e Fto: nel Pnrr non c’è nulla per il turismo organizzato

“In questo momento il più grande problema è la mancanza di ammortizzatori sociali, che non sono stati ancora approvati dopo quelli scaduti a marzo. Stiamo insistendo per chiederne altri perché ce n’è bisogno quanto meno fino a giugno”. Lo ha detto Andrea Mele, vicepresidente di Astoi, nell’ambito di una conferenza alla Bit di Milano. In questo momento, ha spiegato, “stiamo insistendo sul 2021 in cui non siamo stati aiutati per niente, è come se fosse stato cancellato dal calendario, ma per noi purtroppo è lì e ci ha fatto male. Il fatto che nel 2021 i bilanci continuino a chiudere in perdita è un problema”.

“Nonostante il cambio di governo in corsa, che non ha certamente aiutato, credo che siano sotto gli occhi di tutti i risultati di questi due anni ottenuti dalle associazioni di categoria, e soltanto da loro – ha sottolineato – perché purtroppo da tante parti questo aiuto non è arrivato. Ora abbiamo tavoli aperti nei ministeri di salute, lavoro, turismo e sviluppo economico. Stiamo andando avanti”.

E Mele ha denunciato anche come nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sia poco per il turismo organizzato: “Non ci soddisfa. Per agenzie di viaggi e tour operator c’è poco o niente. Tutta la parte dedicata al turismo è relativa all’incoming, quindi è rivolta alle strutture ricettive, per noi ci sono poche possibilità”.

A rincarare la dose Franco Gattinoni, presidente di Fto: “nel Pnrr per agenzie di viaggi e tour operator non c’è quasi nulla, se non un investimento sulla digitalizzazione che prevede un raddoppio a fondo perduto sull’investimento versato, con un cap di 25mila euro. Per le grandi aziende è una somma insignificante, ma per le piccole aziende non c’è neanche la possibilità di poter investire. E questa è l’unica contribuzione prevista nel Pnrr. Su un comparto di 6mila agenzie ne hanno fatto richiesta 700, le più grandi, che hanno la capacità di investire. Se non avessero messo un limite alla cifra probabilmente le più grandi avrebbero investito di più e avrebbero potuto trascinare anche chi non ha la capacità di fare questo investimento. Le agenzie piccole oggi anche 10 o 20mila euro non possono investirli, possono farlo solo le big per poi coinvolgerle, ma stiamo parlando di cifre veramente esigue: non sarà sufficiente. Servirebbero altre opportunità che però nel Pnrr non sono inserite” ha concluso.

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