domenica, 24 Novembre 2024

Di Palma (Enac): definito piano da 1,2 miliardi per aeroporti

Un settore sostanzialmente in buona salute che archivia una crescita di “oltre il 10%” nella prima metà del 2024, rappresenta un “motore per lo sviluppo economico del Paese” ma sconta ancora “un po’ di ritardo”, negli investimenti infrastrutturali appesantito dalla sua esclusione dal Pnrr e dagli strascichi del Covid.

A fare il punto e tracciare la rotta per il comparto del trasporto aereo è il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma che, proprio sul fronte infrastrutturale, è pronto a mettere sul piatto un pacchetto di investimenti decisamente sostanzioso. Per crescere e recuperare il terreno perduto, scandisce dal Meeting di Rimini, con il cosiddetto “‘Ripartenza Rock’ abbiamo già definito un piano da oltre 1,2 miliardi.

“Il trasporto aereo è rimasto escluso dal Pnrr – osserva – e questo è stato un pregiudizio ideologico” che ha penalizzato un settore che “dimostra di essere un elemento essenziale di sviluppo economico del Paese e anche del continente europeo”. E che ha bisogno di aggredire il futuro con ulteriore slancio visto che, argomenta, gli investimenti “si stanno realizzando con un po’ di ritardo perché il periodo Covid, in qualche modo, ha fatto sì che le società, le imprese non credessero a questa ripartenza” su cui, invece, in casa Enac si era pronti a scommettere.

Nel periodo della pandemia “forse solo noi dicevamo che ci sarebbe stata” la ripresa. Adesso, puntualizza ancora Di Palma, “stiamo cercando di far recuperare questo ritardo negli investimenti che, effettivamente, devono offrire soprattutto qualità dei servizi in favore dei passeggeri con particolare attenzione soprattutto alla ridotta mobilità”.

D’altronde con numeri che parlano di “200 milioni di passeggeri” a transitare negli aeroporti italiani a fine anno – come è stato evidenziato nel corso di un incontro del Meeting intitolato ‘Mobilità e Reti’ – il trasporto aereo non può lasciarsi sfuggire l’occasione di fare nuovi passi in avanti.

“Nonostante non abbiamo una compagnia di riferimento nazionale – osserva Di Palma – il traffico è cresciuto sulla qualità dei servizi offerti e siamo il primo Paese che supera i numeri pre-Covid. Noi cresciamo di oltre il 10% nel primo semestre del 2024. Finalmente – aggiunge – si coglie l’idea che, i piani nazionali della mobilità debbano partire dal trasporto aereo perché effettivamente è il trasporto aereo che porta ricchezza in un Paese” e il fatto che attraverso la crescita del traffico degli aeroporti si sviluppino “i territori circostanti è ormai qualche cosa di realmente concreto”. Anche perché chiosa il numero uno dell’Enac, “il trasporto aereo è, in definitiva, un ponte immateriale tra diverse culture e quindi oltre a una idea di business determina anche l’idea della conoscenza tra diversi popoli superando le diffidenze”.

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