giovedì, 19 Dicembre 2024

Malesseri in vacanza, i consigli dei medici

Si torna a viaggiare e c’è esigenza di ‘normalità’. Il piacere di una vacanza però, a volte viene rovinato da disturbi e malesseri tipici del cambio di clima, delle abitudini alimentari, di precarie condizioni igieniche in località meno organizzate, soprattutto in mete esotiche o tropicali. Febbre, vomito, nausea, disturbi gastrointestinali sono convenzionalmente attribuibili alla cosiddetta ‘diarrea del viaggiatore’.
“La diarrea del viaggiatore – spiega il dottor Paolo Usai Satta, Dirigente Gastroenterologia presso AO G. Brotzu Cagliari e Segretario nazionale AIGO – è una condizione associata a disturbi intestinali acuti che si manifesta più frequentemente nel corso di viaggi in paesi tropicali, in via di sviluppo o che versano in condizioni igieniche e sanitarie precarie. Si caratterizza per la improvvisa comparsa di dolori addominali, vomito e soprattutto diarrea e colpisce di norma tra il 20 ed il 40% dei viaggiatori, in genere nei primi giorni del viaggio. Una delle cause più comuni è l’ingestione di acqua o alimenti (verdure in particolare, ma anche altri cibi crudi) contaminati da batteri fecali, parassiti o anche da virus. La terapia deve mirare innanzitutto a contrastare la rapida disidratazione dell’organismo con un adeguato apporto idrico e con il supporto di antibiotici intestinali e probiotici. La patologia si rivela particolarmente pericolosa per neonati, bambini e anziani, con possibili complicanze secondarie anche serie. In questi casi, soprattutto per i bambini molto piccoli, è necessario reintegrare rapidamente i liquidi e i sali minerali. Sebbene si tratti solitamente di infezioni destinate ad una risoluzione completa, – continua Usai Satta – essendo un fenomeno acuto e molto destabilizzante, non è possibile pensare di ricorrere a rimedi naturali per contrastarla e una specifica terapia preventiva non è normalmente necessaria, salvo per zone del mondo dove siano note epidemie di infezioni intestinali in atto”.
È quindi utile, nel momento in cui si programma un viaggio in paesi tropicali o in via di sviluppo tenere presente questi comportamenti, da adottare per tutto il soggiorno:

  • ingerire sempre cibi cotti, evitando carni e pesci crudi, verdure e frutta fresca, preferendo prodotti confezionati;
  • evitare di bere acqua dal rubinetto e bevande con cubetti di ghiaccio, scegliendo sempre prodotti imbottigliati;
  • utilizzare acqua imbottigliata anche per la semplice abitudine di lavarsi i denti.

“Se la diarrea persiste anche dopo il rientro dal viaggio – conclude il medico – è raccomandabile sottoporsi ad accertamenti poiché, in taluni casi, potrebbero manifestarsi infezioni o parassitosi persistenti che richiedono una terapia specifica. Per questo sarà necessario rivolgersi al proprio medico curante, per eventuali esami diagnostici quali coltura e parassitologico delle feci”.

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