venerdì, 22 Novembre 2024

Federalberghi: senza personale stop servizi ma il problema si ripresenterà

Il settore alberghiero continua a soffrire la mancanza di personale e circa 8 strutture del sud Sardegna si sono ritrovate costrette a sospendere alcuni servizi non avendo forza lavoro a sufficienza.
“Nonostante i proclami negativi in tema di lavoro, sotto i cui auspici è iniziata la stagione turistica dobbiamo rilevare che nel Sud Sardegna non ci sono stati casi di hotel che non hanno aperto per mancanza di personale – spiega il presidente di Federalberghi Sud Sardegna Fausto Mura – ci sono sicuramente stati dei disagi che hanno costretto qualche struttura a limitare alcuni servizi a volte in quantità altre volte purtroppo anche in qualità. Ad esempio i servizi in camera sono limitati, così come la ristorazione a pranzo, o ancora il servizio bar in spiaggia, oppure quello in piscina”.
Le figure professionali più ricercate oggi sono: cuochi, maitre, camerieri qualificati e personale qualificato della reception, nessun problema invece nel reperimento di personale non qualificato.
“Questo ci convince sempre di più che il vero problema sta nella formazione e nello scarso volume che la formazione isolana immette sul mercato turistico del lavoro annualmente -precisa Mura – per ora la stagione turistica procede bene e ci sono ottime previsioni per i mesi a venire. Non parliamo assolutamente di stagione record ma i numeri fino ad oggi sono buoni. Come nostra abitudine faremo i conti a fine stagione”.
Secondo le stime di Mura, il problema del reperimento di alcune figure professionali si ripresenterà nei prossimi anni. “Non esiste alcuna alta formazione che crei Direttori e Manager di settore e queste figure vengono quasi sempre reperite nel mercato nazionale o estero. Noi auspichiamo che questo problema possa essere risolto quanto prima ma essendo consapevoli che le nuove figure avranno bisogno di una formazione variabile dai 3 ai 5 anni, ci rendiamo conto che si ripresenterà negli anni a venire. Ci rivolgiamo agli Enti di formazione, ai sindacati, all’assessorato al Turismo e al legislatore, per un tavolo con le associazioni di categoria e trovare una soluzione”.

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