venerdì, 22 Novembre 2024

Dal turismo alla cultura, coop in campo per le nuove economie

Il mondo cooperativo si candida alla gestione delle “nuove economie”. Una sfida rilanciata in occasione del Congresso nazionale di CulTurMedia, l’associazione di riferimento delle oltre 1.500 cooperative aderenti a Legacoop attive nei settori cultura, spettacolo, turismo, eventi, editoria e informazione, con un valore complessivo di oltre 1 miliardo e 640 milioni di euro e più di 31mila occupati.

Il mondo delle coop mira in particolare ai  progetti attivati nell’ambito del Piano Attrattività dei Borghi del PNRR, sui partenariati speciali pubblico-privati per la valorizzazione del patrimonio culturale, sull’integrazione di filiere trasversali, sul welfare culturale, sulla tutela del lavoro culturale e creativo e l’innovazione delle competenze.

” I nostri presidi diffusi, che interessano anche le regioni del sud così come le aree interne del nostro Paese, attraverso l’attivazione di pratiche di innovazione sociale, migliorano l’accessibilità e trasformano i luoghi della cultura (biblioteche, musei, teatri, borghi e edifici abbandonati) in spazi di ri-connessione per le comunità, di stimolo di creatività e innovazione, generando processi di cambiamento verso politiche più eque, sostenibili e inclusive”, sottolinea Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia Legacoop che lamenta invece un adeguato riconoscimento delle imprese del settore.

Nonostante una risoluzione del Parlamento Europeo del 2016 raccomandasse agli stati membri l’adozione di un quadro di politica industriale globale di lungo termine per le imprese culturali e creative, in Italia – ricorda CulTurMedia – il loro riconoscimento è fermo alla legge di bilancio 2018: “un gap reso evidente dalla crisi pandemica, che ha costretto le imprese culturali e creative alla frammentazione in una moltitudine di anacronistici codici Ateco, diventati iniquamente determinanti per l’accesso ai ristori”.

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