venerdì, 22 Novembre 2024

In Emilia Romagna un 2023 da record con 61,8 milioni di presenze

Nel 2023 in Emilia-Romagna si sono registrati 61,8 milioni di presenze turistiche: un miglioramento dell’1,9% rispetto al 2022 e dell’1,8% rispetto al 2019, che finora era stato l’anno migliore della storia regionale. Gli arrivi sono stati 14,5 milioni, in crescita del 6,2% rispetto all’anno precedente e del 2,9% sul 2019. Protagonista assoluta è la Riviera, che vale il 68,9% (in lieve calo) delle presenze e il 50,5% degli arrivi (in aumento).

Molto staccato ma in forte crescita il secondo comparto, quello delle città d’arte e d’affari, che valgono il 14,9% delle presenze e il 27,3% degli arrivi. Segue la montagna (4,9% delle presenze e 5,6% degli arrivi), che continua sull’onda della ripresa cominciata dopo la pandemia.

I numeri sono stati presentati dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dall’assessore al turismo Andrea Corsini, che sottolineano come i numeri da record siano arrivati in un anno segnato dall’alluvione e nonostante le tensioni internazionali, che non hanno impedito di aumentare l’internazionalizzazione del turismo sul territorio. E il settore è sempre più rilevante per l’economia regionale. L’obiettivo al 2030, spiegano, è quello “di raggiungere il 16% del Pil e posizionare l’Emilia-Romagna come regione turistica leader in Italia”.

In merito alle polemiche sull’overtourism, Corsini ha risposto: “Non abbiamo un problema di overtourism, anzi noi lavoriamo perché ci siano sempre più turisti. Non vedo dove sia il problema. Semmai in alcune aree del nostro territorio, ad esempio l’Appennino, c’è la necessità di potenziare i servizi e l’ospitalità, di creare nuovi alberghi, di riqualificare quelli esistenti”.

Per l’assessore “i numeri dimostrano che in questi anni l’Appennino e le città d’arte sono stati i due comparti che sono cresciuti di più in termini percentuali. Naturalmente anche sulle infrastrutture bisogna migliorare, potenziarle, però ci sono destinazioni turistiche raggiunte da milioni di turisti che hanno una viabilità che non è particolarmente straordinaria. L’importante è essere attrattivi, poi bisogna lavorare anche per migliorare le infrastrutture viarie e lo stiamo facendo”.

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