venerdì, 13 Settembre 2024

Dal 2025 tutti i comuni potranno imporre tassa soggiorno, presto regole

Dal 2025 qualsiasi Comune potrà decidere se imporre la tassa di soggiorno nei propri territori. Il governo è pronto ad inserire il nuovo provvedimento nella prossima manovra finanziaria, dopo l’intesa trovata con l’Anci. Secondo l’accordo, stipulato al ministero del Turismo assieme a quello dell’Economia, l’imposta servirà anche per finanziare gli ambiti del decoro urbano e sicurezza.

Dalle mille città che finora avevano la facoltà di inserire l’imposta pagata negli alberghi (tra capoluoghi di provincia e località turistiche), questa possibilità si estende adesso alla platea di tutti e 7.900 Comuni italiani su base volontaria, dove la cifra del pagamento – che attualmente oscilla tra uno e dieci euro anche a seconda della struttura – potrà essere stabilità autonomamente.

È certo che, aldilà della discrezionalità sulla cifra dell’imposta, ci sarà una soglia limite e regole uguali per tutti, con fasce di prezzo che rendano l’imposta proporzionale al costo della stanza dell’alloggio e pagabile a persona: queste norme saranno stabilite in un tavolo tecnico che partirà la prossima settimana e terminerà nell’arco di un mese, quando sarà chiuso definitivamente l’accordo.

L’obiettivo dell’Esecutivo “è far diventare questa tassa un’imposta di scopo per restituire soldi al settore del turismo, garantendo gli ambiti e la possibilità, come richiesto da Anci, di destinare l’imposta anche a decoro urbano e sicurezza”.

Per il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, “l’intenzione è razionalizzare gli oneri dichiarativi a carico degli albergatori e allo stesso tempo permettere ai Comuni di effettuare i controlli sulla componente finanziaria. Sono necessarie regole uniformi su tutto il territorio nazionale”.

Dello stesso parere è la ministra del Turismo, Daniela Santanché: “Non dobbiamo far vivere ai residenti il turismo come una minaccia ma come un’opportunità – dice – . Noi cerchiamo di distribuire meglio questa imposta”.

La decisione ha quindi trovato l’apprezzamento dell’Anci, che con il suo presidente, Roberto Pella, commenta: “È stato un confronto positivo. È giusto dare opportunità a tutti garantendo parità di introito. Condividiamo il tema della semplificazione e trovare garanzie per tutelare gli albergatori e i sindaci riuscendo a garantire, così come abbiamo chiesto, anche decoro per i turisti salvaguardando i servizi per i cittadini: parte di questi introiti serviranno anche alla sicurezza, rendendo ad esempio possibile l’estensione degli orari di lavoro della polizia municipale. Su queste basi nelle prossime settimane sono certo che si troveranno le soluzioni”.

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