venerdì, 22 Novembre 2024

Porti turistici in crescita del 2% nel 2024, ora togliere Imu

“Per il quarto anno consecutivo l’economia dei porti turistici è in crescita. Il giro d’affari quest’anno è aumentato in media del 2%. E’ quella conferma che aspettavamo, insieme con le previsioni positive per il 2025 per dire che adesso effettivamente si possono fare investimenti in ampliamenti, ristrutturazioni e realizzazione di nuovi porti turistici”. Il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, fa il punto al 64esimo Salone Nautico internazionale di Genova in occasione della Conferenza sul turismo costiero e marittimo, a cui hanno partecipato il ministro al Turismo Daniela Santanchè e fra gli altri Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria e gli onorevoli Ilaria Cavo (vicepresidente della X commissione della Camera dei deputati) e Gerolamo Cangiano (membro della IX commissione della Camera).

I dati sono positivi: nel dettaglio più 2% gli ormeggi stanziali e +2,3% quelli in transito. E il 2025 si annuncia ancora migliore per le marine con gli ormeggi stanziali in crescita del 2,9% e quelli in transito del 3,2%. E gli investimenti sono già partiti.

“Ci sono già lavori in corso per completare nuove strutture da Palermo a Piombino a Pietra Ligure – dice Perocchio – In tutta Italia sono disseminati progetti che una volta erano nel cassetto e adesso sono stati tirati fuori e molto spesso sono già vicini lla fase del completamento. In più, a riprova che il nostro territorio è tornato ad essere interessante per gli investitori portuali turistici c’è il fatto che la più grande catena di mediterranea di porti turistici nel giro di un anno ne ha acquisiti 6. Vuol dire anche però che molti investitori dopo i dieci anni di crisi passati erano un po’ stanchi e logorati”.

Dal settore arriva anche una rinnovata richiesta per il governo: “Riportare le strutture della nautica in categoria catastale E1, che significa togliere l’Imu dai pontili”. Molti lavori di ristrutturazione dei porti turistici puntano anche ad adeguare gli ormeggi per i superyacht. “E’ un mondo in crescita, ogni anno arrivano in Italia mille superyacht di categoria internazionale e come Confindustria Nautica avevamo valutato che se per le piccole imbarcazioni la spesa media lasciata sul territorio ammonta a circa 5 mila euro, per i superyacht sale a centinaia di migliaia – aggiunge Perocchio -. Ogni porto turistico che aveva le caratteristiche di fondali e logistica adatte ad accogliere questo tipo di clientela ha cercato di creare nuovi posti barca di grandi dimensioni”.

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