Brugnaro – si è dimostrata utile per allentare la morsa dei giornalieri nei cosiddetti giorni che potremmo definire da bollino ‘nero’ o ‘rosso’. Una sperimentazione – ha proseguito – fatta in una città che resta aperta e che ci permette di contare non in modo empirico, con telecamere e segnali telefonici, quanti effettivamente vengono in città, e in futuro con dati sempre più stringenti poter gestire la vivibilità per i residenti e chi viene in visita”.
A fronte di sanzioni pressoché nulle nel 2024 ci saranno controlli più stretti per colpire chi evade le regole con il rischio di procedure oltre che da Codice Civile anche Penale, per le dichiarazioni mendaci. Sono esenti, oltre ai residenti, i pendolari, chi fa visita a persone malate, chi è residente in Veneto e ha prenotato gratis, gli studenti, chi è temporaneamente residente in città, quanti partecipano a competizioni sportive. Poi libero accesso a chi va nelle isole: il contributo vale nei sestieri e per la Giudecca.
“Un sistema che ha permesso di scoprire – ha sottolineato Brugnaro – che se i residenti in città sono sotto la soglia delle 50mila unità in realtà i cittadini sono molti di più, perché ci sono gli studenti, tanti, e oltre 1.500 persone domiciliate nel centro storico. Venezia è bella, è richiesta – ha proseguito – vogliamo che resti tale ma che sia vivibile, per i residenti, e godibile per chi viene da furti. Vogliamo disincentivare il turismo mordi e fuggi, questo significa overtourism, spingendo, ad esempio, chi viene in giornata a scegliere date meno ‘calde’ permettendo a tutti di passeggiare e godersi l’unicità della città”.
I costi dell’operazione 2024, sono stati di circa 3 milioni, quindi superiori all’introito di 2,2 milioni di euro, il che confermerebbe, per Brugnaro, “che non ci interessa fare cassa ma rendere vivibile e rispettabile Venezia”.