giovedì, 7 Novembre 2024

Volotea cresce ancora: ricavi oltre 800 mln. Si punta a 1.100 rotte

Non vuole essere paragonata a Robin Hood ma Volotea in fondo nasce per portare a chi abita nelle piccole città le stesse opportunità che ha chi vive in una metropoli: “Siamo un hub killer” sottolinea il presidente Carlos Munoz che, insieme a Valeria Rebasti, responsabile dei mercati internazionali per la prima volta incontrano la stampa per presentare la strategia della compagnia.

Nata nel 2012, andata a break even nel 2015, ha subito una battuta d’arresto sotto il peso della crisi Covid e lo scoppio della guerra in Ucraina ma dal 2023 ha ripreso a crescere e prevede di chiudere il 2024 con un fatturato oltre gli 800 milioni (+15% circa) e un Ebitda più che raddoppiato a circa 145 milioni, guardando al 2025 per un’ulteriore crescita stimata a 155 milioni.

L’Italia è uno dei tre mercati principali, insieme a Spagna e Francia, ad aprile ha raggiunto 60 milioni di passeggeri e conta di arrivare a 70 milioni entro la fine dell’anno. La sua strategia dopo 12 anni non è cambiata, collegamenti ‘punto a punto’, con un baricentro nel Sud Europa e la missione di collegare le piccole e medie città. E’ così che da quando è partita ha introdotto 300 tratte che non esistevano “e il bello è che stiamo soltanto cominciando, perché c’è tanto bisogno”.

Il potenziale, mostra Munoz, sono 794 rotte non servite, potrebbe quindi arrivare a volare su 1.100 rotte.  Quello che Carlos Munoz vede nel futuro è “un’aspettativa finanziaria per i prossimi due anni piuttosto positiva per noi e anche per l’industria” dichiara Munoz scommettendo su un rialzo delle tariffe e una contrazione dell’offerta dovuta alla crisi della supply chain che non farà aumentare il numero degli aeromobili.

Il manager si attende una crescita ‘low single digit (tra l’1 e il 5%) delle tariffe nel 2025 e una crescita conseguente dei ricavi. Sarà fatta di ‘consolidamento’ della posizione sui suoi mercati ‘core’ (Spagna, Italia, Francia a cui si aggiungono Grecia e Germania) facendo leva soprattutto sulla estension della stagionalità, “aumentando la capacità nel primo e nel quarto trimestre” spiega Valeria Rebasti, direttore dei mercati internazionali, e non prevede l’apertura di nuove basi. Guarda però alla costa del Nord Africa dove è possibile crescere puntando su Marocco e Algeria e non smette di guardare all’Egitto, in particolare a Sharm el Sheik, anche se finchè la situazione politica resterà instabile non si avventurerà.

Per quanto riguarda l’operazione Ita-Lufthansa, Volotea è stata coinvolta nelle trattative per gli slot di Linate che però non sono andate in porto. “Abbiamo valutato proprio sul serio (l’acquisto degli slot dell’aeroporto milanese, ndr); è stato qualcosa di molto interessante da analizzare un tempo in cui adesso siamo molto meno interessati” dice Munoz parlando con i giornalisti. “Siamo interessati al consolidamento perché penso che in Europa abbiamo un buon equilibrio che vuol garantire sempre il livello di concorrenza; questo – spiega Munoz considerando non solo il caso italiano ma anche quello, fallito, di Iberia e Air Europa – permette a compagnie indipendenti come noi di trovare opportunità”.

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