martedì, 26 Novembre 2024

Federalismo fiscale: niente Imu per alberghi cattolici

Non si arresta la protesta degli addetti al lavori contro possibile introduzione tassa soggiorno

Niente Imu per gli alberghi del mondo cattolico. Lo prevede l'ultima versione del decreto del federalismo fiscale sul fisco comunale che mantiene anche per la nuova imposta comunale, che scatterà dal 2014, le stesse esenzioni già previste dall'Ici.
Intanto gli operatori turistici continuano ad esprimere la loro netta contrarietà sul possibile ritorno della tassa di soggiorno, ipotizzata e introdotta in questi giorni nell'ambito della proposta di decreto di attuazione del federalismo.
"Basta penalizzare il turismo – sottolinea Filippo Donati, presidente nazionale Asshotel Confesercenti – un settore fondamentale per lo sviluppo e che, in questa difficile fase di congiuntura economica, avrebbe bisogno di incentivazioni e di politiche adeguate invece di un balzello che ne comprometterebbe la competitività".
Amaro anche il commento di Roberto Corbella, presidente di Astoi: "sapevamo che l'introduzione della tassa di soggiorno a Roma avrebbe dato l'abbrivio per l'adozione generalizzata di una tassa notoriamente istituita per "fare cassa" e non rivolta ad aiutare il settore. Ribadiamo la nostra ferma contrarietà a misure che penalizzano le imprese e che rendono l'Italia ancor meno competitiva".
Dello stesso parere anche Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori: "non è certo questa la strada giusta per rilanciare il turismo nel nostro Paese – sottolinea – anzi, la troviamo dannosa e nociva. Per questo ci auguriamo che questo progetto sia bocciato, e che ci si decida, piuttosto, ad intervenire sui numerosissimi aspetti che incidono negativamente sulla domanda turistica, quali, ad esempio, le carenti infrastrutture, la scarsa qualità dei servizi e, il più delle volte, costi per i servizi tra i più elevati in Europa, quali, ad esempio quelli balneari, della ospitalità e della ristorazione".
Con una nota sul proprio sito, anche Legambiente Turismo nazionale critica la proposta della tassa sul soggiorno. "Una tassa sui pernottamenti in città affidata agli albergatori – si chiede Legambiente Turismo – non incoraggia tendenze già presenti ad alloggiare altrove? Chi propone un balzello sugli arrivi, anche solo per qualche ora, come pensa di applicarlo e soprattutto controllare il pagamento? Le persone (turisti e pendolari) sono spesso decine di migliaia ogni settimana e molti arrivano in treno e proseguono in autobus o a piedi. Si controllerà con tornelli e guardie agli ingressi? Non si rischia di spendere più soldi di quelli che si incassano?"

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