Federalberghi Umbria si oppone fermamente all'introduzione della tassa di soggiorno proclamando uno stato di agitazione degli operatori del settore ricettivo. L'associazione, infatti, ha espresso "forte contrarietà al provvedimento sul federalismo fiscale municipale nella parte in cui prevede la possibilità per i comuni capoluogo di provincia, le unioni dei comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche e delle città d'arte dell'introduzione dell'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul territorio, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo fino ad un massimo di 5 euro". Per Federalberghi Umbria l'introduzione della tassa "penalizzerebbe un settore strategico in un momento già molto difficile". Per tale motivo l'associazione ha deciso di sollecitare le istituzioni locali ad assumere "scelte responsabili e coerenti con il ruolo trainante dell'economia locale che al turismo viene costantemente attribuito". Domani alle 11 è in programma, presso l'Hotel Brufani di Perugia, un incontro con la stampa per spiegare le ragioni della protesta. Saranno presenti: Giorgio Mencaroni, presidente della Federalberghi dell'Umbria; Vincenzo Bianconi, presidente della Federalberghi della provincia di Perugia; Giunio Marcangeli, presidente della Federalberghi della provincia di Terni.