giovedì, 18 Luglio 2024

Torna la Venere, Galan: se non porta 700 mila turisti è flop

Ma Lombardo crede nel futuro di cultura e turismo in Sicilia: la statua resterà qui

La Venere di Morgantina è tornata a casa. Eppure continua a essere contesa. Il battibecco tra il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo e il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan si è consumato nel giorno dell'apertura al pubblico della sala del Museo di Aidone che ospita la statua, rubata 30 anni fa da 'tombaroli' della zona e restituita all'Italia dal Paul Getty Museum di Malibù. Lombardo è categorico: "La statua è arrivata qui, deve restare qui, e qui resterà". Più possibilista o Galan: "Può restare se c'é un circuito che cresce", e in ogni caso "una bellezza del genere deve essere portata nel mondo, chiedendo delle royalty".
Il ministro, che ha visitato anche la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, sottolinea come il polo culturale dell'ennese, arricchito dall'arrivo della Dea, dagli acroliti e dagli argenti di Morgantina, sia "straordinario, ma bisogna essere bravi per trasformarlo una cosa pratica". "Piazza Armerina fa 500 mila visitatori l'anno – dice il ministro – con l'arrivo della dea devono diventare almeno 700 mila, creando un circuito. Se così non dovesse essere, sarà il fallimento delle politiche di promozione e valorizzazione. Io spero il contrario, invece, che la Regione Sicilia, che è autonoma, sappia raccogliere un'occasione che è davvero straordinaria. Noi la dea gliela abbiamo riportata – chiosa Galan -, ma adesso devono farci vedere come si fa…". Il ministro annuncia anche che sta lavorando a una legge "contro il furto del patrimonio storico italiano, perché nessuno per questo reato va in carcere".
Lombardo, dal canto suo, è fermo nella sua decisione e crede nel futuro di cultura e turismo in Sicilia: "Nella zona – ricorda – ci sono tre grandi distretti, che mettono insieme altrettante civiltà: quella sicula, quella greca e quella romana. In questo contesto territoriale – ribadisce il governatore – si può costruire un grande distretto di valore nazionale e internazionale".

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