sabato, 23 Novembre 2024

Unesco, piano gestione per 11 monumenti arabo-normanni

Ma ora Palermo punta anche a candidatura a capitale della cultura per il 2019

Si fa sempre più concreta la candidatura dell'itinerario "Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale" nella World Heritage List dell'Unesco. Nel capoluogo siciliano ieri è stato presentato il piano di gestione che prevede la conservazione, la migliore fruizione, la trasformazione e la crescita di undici monumenti arabo-normanni le cui componenti architettoniche e decorative sono presenti ancora oggi in maniera integrale e in ottimo stato di conservazione. Nove di questi si trovano a Palermo (Palazzo Reale, Cappella Palatina, le chiese di San Giovanni degli Eremiti, di Santa Maria dell'Ammiraglio-Martorana, di San Cataldo e la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa, la Cuba e il Ponte dell'ammiraglio) mentre gli altri due sono a Cefalù (Cattedrale e Chiostro) e a Monreale (Cattedrale e Chiostro).
"L'inserimento di questo itinerario nella lista del patrimonio dell'Umanità dell'Unesco – ha detto l'assessore regionale dei Beni culturali Sebastiano Missineo, che ha aperto i lavori della giornata – è una grande scommessa che, oltre a puntare sulla tutela e la valorizzazione di questi siti, dovrà vedere protagonisti Regione, enti locali e le associazioni imprenditoriali impegnati per creare sviluppo".
Alla presentazione ha partecipato anche l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, che – in veste di presidente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia – ha rilanciato la candidatura di Palermo a capitale europea della cultura per il 2019. "Sarebbe importante – ha sottolineato Armao – sfruttare il grande traino della candidatura all'Unesco dell'itinerario arabo-normanno per presentare anche quella di Palermo a capitale della cultura per il 2019. Le condizioni, a patto di muoverci in fretta, ci sono tutte. Palermo, infatti, potrebbe interpretare in maniera perfetta l'esigenza dell'Europa di dialogare con l'altra sponda del Mediterraneo. Ma già avanzare la semplice proposta e realizzare un progetto di alto profilo potrebbe creare un ritorno positivo per la Sicilia sotto il profilo culturale e in termini di crescita economica".

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