sabato, 21 Dicembre 2024

Il turismo sostenibile per combattere l’overtourism: la sfida italiana

L’industria turistica italiana è destinata a ‘cambiare pelle’, dall’overtourism delle destinazioni classiche ad un turismo slow, di scoperta dei territori, i borghi, delle mete meno conosciute. Secondo un rapporto elaborato da Teha Group su dati Istat, il 75% dei visitatori si concentra nel 4% della superficie nazionale. Venezia, ad esempio, pur costituendo lo 0,1% della superficie italiana, accoglie il 12% dei turisti nel Paese. Ecco perchè occorre trasformare l’Italia in “un ecosistema turistico smart, sostenibile e inclusivo, che valorizzi l’autenticità del territorio, le tradizioni culturali e il patrimonio naturale”. Il turismo sostenibile. E la strada è quella di “promuovere l’innovazione digitale, che favorisca un turismo responsabile, rispettoso e destagionalizzato”.

Di questi temi si è discusso a Cison di Valmarino (Treviso) in occasione del secondo Forum nazionale sul Turismo sostenibile e i siti patrimonio dell’Umanità, promosso da The European House Ambrosetti, e ospitato dalla Regione Veneto e dall’Associazione di tutela delle Colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene.

Il rapporto indaga le radici e le nuove tendenze del turismo sostenibile, indicando alcuni messaggi chiave rispetto alle sfide di uno scenario di estrema incertezza: il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche, il rimbalzo inflattivo delle attività turistiche, l’overtourism, la ricerca di mete meno costose.

Il fattore climatico: nel 2024 il numero di turisti stranieri in visita ai siti Unesco italiani nei mesi estivi si è ridotto del -25%. Inoltre, il cambiamento climatico sta provocando mutamenti nelle destinazioni e nella stagionalità turistica e minaccia le attrazioni naturali. Secondo i dati censiti da Enit, oltre il 51% dei turisti è influenzato dal cambiamento climatico nella scelta delle mete di vacanza. Con quasi 450 milioni di presenze annuali, l’Italia è la terza meta più visitata in nell’Ue a 27, ed è al quarto posto per arrivi. Nonostante l’annus horribilis, 2020, dovuto al Covid, il turismo si è risollevato e nel 2023 ha superato i livelli pre-pandemici: 447 milioni di presenze turistiche, terzo Paese nell’Ue a 27 dopo Spagna e Francia, e al quarto posto per gli arrivi, 134 milioni.

Il rapporto analizza il settore secondo 5 macrotipologie: turismo culturale e paesaggistico, enogastronomico, balneare e costiero, sportivo e outdoor e turismo degli eventi sportivi e culturali.
Per cultura e paesaggio l’Italia è il primo Paese al mondo per numero di siti Unesco (60), tra cui 8 Paesaggi culturali, 6 siti naturali.
Il Turismo sostenibile: per il triennio 2023-2025 il Ministero del Turismo ha previsto due fondi legati al turismo sostenibile; quello per i piccoli comuni a vocazione turistica (34 milioni di euro) e il fondo per il turismo sostenibile (25 mln).
La parte più consistente, però, 144 miliardi entro il 2026, è il piano “Digital and Sustainable Tourism Hub” per creare una piattaforma web che valorizzi e integri l’offerta dell’intero ecosistema.
Il rapporto, infine, analizza il matching tra domanda e offerta turistica a livello regionale: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Basilicata e Sicilia sono le 5 regioni caratterizzate da un buon livello di matching domanda- offerta. L’eccesso di offerta, invece, riguarda solo Molise e Umbria. Il Nord Italia ha un problema di eccesso di domanda per il turismo culturale, il Sud Italia per il turismo balneare.

“Sappiamo bene, e siamo consapevoli come governo, che la sostenibilità ha un costo, e siccome la nostra nazione è formata nella filiera del turismo principalmente da piccole e da medie imprese, dobbiamo sostenere le nostre imprese per far sì che siano sempre più sostenibili”, ha sottolineato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, intervenendo da remoto al Forum. “Abbiamo appena concluso il G7, e la sostenibilità è stato uno dei punti centrali che abbiamo affrontato; all’unanimità abbiamo introdotto degli strumenti perché la sostenibilità non sia un’etichetta, non sia una cifra, ma che possa poi veramente portare a terra quella che è tutta la filiera del turismo”, ha concluso.

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