sabato, 21 Dicembre 2024

L’Umbria punta sul turismo del vino

Bracco e Cecchini parlano di proposta integrata

“L'Umbria del vino che così grande importanza riveste nell'agricoltura e nell'economia umbra, rappresenta per noi un forte elemento di attrazione turistica, nella sua unità inscindibile con il paesaggio, la storia, le tradizioni, le arti e gli eventi di questa regione”. Ad affermarlo gli assessori regionali Fernanda Cecchini (agricoltura) e Fabrizio Bracco (turismo e cultura) nel corso della Conferenza internazionale del turismo del vino che si è aperta ieri a Perugia. “I nostri prodotti agroalimentari di eccellenza – ha sottolineato la Cecchini – di cui il vino e l'olio sono un simbolo e un 'fiore all'occhiello', rappresentano elementi fondamentali anche per la politica turistica, al pari dei beni ambientali, paesaggistici e culturali. Tutti insieme, in una strategia integrata, contribuiscono allo sviluppo economico e turistico dell'Umbria. Dodici mila ettari di vigneti, una produzione di 850 mila ettolitri, il vino umbro può costituire – ha aggiunto – un biglietto da visita dell'Umbria in tutto il mondo”.
“Siamo entrati nel mondo dell'eccellenza del vino in modo originale – ha detto Bracco – con la modernità dei saperi e delle tecniche, ma con un occhio attento al recupero delle nostre tradizioni, che parlano di un’Umbria come un millenario incrocio di genti e di civiltà, che nei secoli hanno plasmato paesaggi, borghi e città inimitabili. È qui il punto di forza dello sviluppo dell'Umbria contemporanea, che vede il turismo come un'offerta di emozioni e di esperienze, capace di collegare agricoltura, cultura, prodotti, tradizioni ed eventi in un modo unico, che è poi un modo di 'vivere slow'. L'Umbria è la vera terra del 'turismo lento', di un turismo slow”.

 

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