Se l'Ue non dovesse rivedere le nuove linee guida sul trasporto aereo che penalizzano i piccoli aeroporti, entro la fine dell'anno lo scalo di Alghero potrebbe veder ridotta drasticamente la presenza di Ryanair. A lanciare l'allarme è Michael Cawley: "i cambiamenti pensati dalla Ue sono una vendetta contro i piccoli aeroporti pubblici e i vettori low cost" e "con le nuove regole i piccoli aeroporti pubblici e i grandi privati, come ad esempio quelli di Roma e Venezia, non potranno più competere".
Secondo Ryanair, il cambio di regime costringerebbe a pagare alti costi anche alle compagnie low cost che offrono pochi servizi proprio per agevolare i passeggeri con basse tariffe finali. "Le vecchie regole – ha chiarito il vice ad di Ryanair – garantivano prezzi bassi, uso efficiente di strutture low cost, crescita dei ricavi interni degli scali, profitti che superano i costi. Alghero non potrà più competere con gli scali privati e non ci sarebbero più le scelte e la competizione di oggi, con un danno conseguente l'intero territorio".
A fianco della compagnia aerea si schiera anche Federalberghi. "Pur non entrando nel merito del contenzioso – si legge in una nota degli albergatori – appare evidente come il sistema del trasporto aereo abbia subito da anni a livello mondiale una rivoluzione operativa e gestional-tariffaria con l'avvento delle compagnie low cost. È indubbio che i 22 milioni di passeggeri che Ryanair trasporta ogni anno in Italia sono una realtà che merita di essere valorizzata e non penalizzata. È altrettanto indubbio che i vettori low cost alimentano una quota importante del mercato, che consente a giovani e famiglie di visitare il nostro Paese. Si tratta pertanto – conclude la nota – di un contributo indispensabile per l'economia nazionale, che in questo momento di crisi generale può trovare nel turismo un significativo fattore di ripresa".
