mercoledì, 25 Dicembre 2024

Tassa soggiorno, il no delle associazioni turistiche

“La tassa di soggiorno che alcuni comuni abruzzesi, con tarrife diversificate, stanno adottando, uccide decisamente un turismo già con l'acqua alla gola, per la crisi crescente, per la mancanza di infrastrutture nuove, per bassi livelli di innovazione e produttività. La sua istituzione, demotiva nelle scelte ed offre un'immagine, dell'Abruzzo turistico, disomogenea. Non solo: i margini delle imprese turistiche sono ridotti all’osso: ogni turista che arriva in Abruzzo è una conquista rispetto a destinazioni italiane servite da migliori infrastrutture e rispetto a località straniere dove la tassazione è decisamente più contenuta”. È quanto denuncia la Confesercenti, in un appello ai sindaci abruzzesi, affinché evitino l’introduzione di una nuova tassa su una delle poche economie ancora in attivo nella Regione.
Per Enzo di Giammarino, dg Confesercenti, e Daniele Zunica, presidente regionale di Assoturismo-Confesercenti, “il turismo è una delle poche opportunità per la nostra economia: per dargli forza vanno trovati strumenti e mezzi nuovi, non altre tasse. Ai sindaci ed ai consiglieri di questi Comuni chiediamo di fermarsi: in queste condizioni economiche, una nuova tassa sul turismo sarebbe devastante. Non abbiamo pregiudizi, ma una tassazione diversa da Comune a Comune rischia di pregiudicare gli sforzi di lanciare un messaggio promozionale unitario dell’Abruzzo e soprattutto di allontanare ulteriormente i turisti dalle località che hanno deciso di applicare questa tassa”.

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