I beni culturali dell’Aquila e del suo territorio uniti per un progetto di sviluppo integrato che metta a sistema arte, formazione, commercio, trasporti, tecnologia e turismo. É l'idea alla base di 'L’Aquila Flies on the world', progetto messo in campo dall’imprenditore romano Mario Manganaro.
“La ricostruzione non è solo quella delle case – afferma Manganaro – ma passa attraverso una ripartenza più ampia che dia speranza ai giovani dando occupazione e sviluppo. L’idea è riprogrammare il centro storico, ripristinando la forza culturale del passato, ma proiettandolo nel futuro, creando per la città e per il suo territorio strutture e stimoli in grado di rinnovare le energie vitali dell’arte, dell’economia e del sociale, del terziario come dello sport, senza dimenticarne l’antico cuore spirituale”.
Il progetto dell’imprenditore romano prende il via dall’idea di una Scuola di formazione di beni culturali di livello mondiale, sfruttando l'enorme patrimonio artistico della città.
“L’idea è insegnare agli studenti di tutto il mondo a gestire i beni culturali e il loro assetto, portando all’Aquila dai 25 mila ai 30 giovani – prosegue – Dal mio progetto originale che pensava solo di ricostruire una piccola città della cultura e della formazione, mi è venuto in mente che si poteva andare oltre, creando una città ricettiva, con strutture all’avanguardia, che sfruttino anche il paesaggio, il buon cibo, gli alberghi, lo sport, la spiritualità. L’Italia vive in un momento in cui leggi e leggine imbrigliano i tempi di realizzazione dei progetti – conclude Manganaro – L’Expo 2015 di Milano è stato fatto con una legge speciale: Provincia di Milano, Regione Lombardia e ministero dell’Economia e delle Finanze hanno partecipato con 1 miliardo 400 milioni per un progetto che deve avere risonanza mondiale. Si dovrà fare così anche per L’Aquila per dare bellezza, occupazione e futuro a una città che merita tutto questo”.