martedì, 15 Ottobre 2024

Rifugi di montagna volano per la valorizzazione del territorio

L’8 settembre, al Rifugio Nicola D’Arcangelo a 1.655 m sul livello del mare, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si è svolta la 11^ edizione della manifestazione ‘RAM_Rifugi Aperti del Mediterraneo 2024’ organizzata dal Gruppo Regionale Abruzzo con la collaborazione della Sezione di Isola del Gran Sasso. Il momento culturale è stato dedicato all’alpinismo, in considerazione della collocazione del Rifugio al cospetto della parete verticale della vetta più alta degli Appennini, il Corno Grande con i suoi 2.912 metri con Silvio ‘Gnaro’ Mondinelli terzo italiano a scalare tutte le 14 montagne della terra che superano gli 8.000 metri di altitudine senza l’aiuto dell’ossigeno, che ha raccontato del mondo di alta quota himalayano.

“Rifugi Aperti del Mediterraneo con l’acronimo di RAM, è la parte gioiosa e gustosa di un più ampio progetto di ricerca scientifica che Marcello Borrone porta avanti dal 2007 con il sostegno del Club Alpino Italiano e che ha come finalità la valorizzazione della funzione del Rifugio nell’Appennino, spina dorsale di collegamento fisico, simbolico ed economico dell’Europa centrale all’arco mediterraneo”, ha detto Il presidente del Cai Abruzzo Francesco Sulpizio.

Il sistema dei rifugi e dei sentieri, rappresenta una unica infrastruttura da integrare con i centri pedemontani che nel terzo millennio trasforma il Rifugio appenninico, da punto di salvezza in un paesaggio ostile e deserto (luogo di incontro brusco e spartano in un’avventura silenziosa e solitaria), a presidio culturale.

“Nell’epoca della connessione globale, il sistema complesso di attrezzature per la montagna (utilizzate sempre più a rete, in connessione con il sistema ricettivo a valle), integrato nel sistema turistico, diventa vetrina di un territorio dove sviluppare gli aspetti della educazione ambientale (Centro di Educazione Ambientale), della cultura materiale (prodotti gastronomici, artigianato), immateriale (momenti di approfondimento scientifico, artistico, etnografico, psicoterapeutico), comunicativo (concerti, filmografia, bibliografico) e di sicurezza (Soccorso alpino, incendi dei boschi)”, ha detto Marcello Borrone ideatore della manifestazione.

 

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