giovedì, 2 Maggio 2024

Sacal contro Alitalia: al sud negato il diritto al servizio

Il presidente Ripepe sottolinea l’isolamento della Calabria

La Calabria contesta la nuova Alitalia e lo fa per voce di Eugenio Ripepe, presidente della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme. Ripepe nota come l’attenzione sia passata nelle ultime settimane, dall’esigenza di salvare i dipendenti della compagnia alla necessità di salvare gli scali milanesi. “Con l’intento di fare concorrenza al treno ad alta velocità delle Ferrovie dello Stato, la nuova compagnia annuncia velocità di imbarco per i viaggiatori con corsie preferenziali e tariffe più convenienti – ha dichiarato il numero uno di Sacal – che ad essere beneficiari di queste nuove opportunità sono solo e sempre i passeggeri della tratta Milano Roma Milano. E il resto degli italiani? I siciliani, i calabresi, i pugliesi, ma anche i liguri, i piemontesi, gli emiliani, non hanno forse gli stessi diritti?” Ripepe ricorda che a fine settembre la Sacal aveva scritto al presidente di Cai, Roberto Colaninno, auspicando una strategia di rilancio del nuovo network che includesse gli aeroporti del sud. Invece la situazione non è cambiata. Oggi si guarda al salvataggio dell’aeroporto di Malpensa e la conferma della centralità dello scalo di Linate nel sistema aeroportuale italiano. “In questo scenario un ruolo importante è giocato ancora una volta dalla nuova Alitalia che annuncia di potenziare l’offerta sulla tratta Milano Roma dove a compagnia comunica la razionalizzazione delle tariffe e un servizio più efficiente a terra per ridurre i tempi d’imbarco. Insomma tra treni veloci e incremento dei voli la partita si gioca tutta tra Roma e Milano. Nel frattempo il resto d’Italia e la Calabria continuano a sottostare al monopolio della nuova Alitalia, che continua a operare con le stesse modalità della vecchia compagnia di bandiera, applicando tariffe inaccessibili e orari improbabili per qualsiasi viaggio d’affari. La Calabria continua ad avere difficoltà economiche dovute anche alla mancanza di strutture e infrastrutture. Ma l’importante è salvare Malpensa.”

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