Dall’internazionalizzazione della Calabria al marketing territoriale puntando sulla riscoperta dell’identità. Questo il focus dell’appuntamento di mercoledì 9 marzo con il web talk “Vieni a prendere un caffè da noi” di Travelnostop.com che ha visto protagoniste 3 professioniste dello Skal Club Calabria.
C’è Anna Maria Stan, consulente in comunicazione e marketing territoriale, che punta a rendere la Calabruia una destinazione internazionale organizzando educationl tour per i turisti stranieri. “Sono calabrese di adozione da 20 anni – ha raccontato – e ora è arrivato il momento di contribuire a diffondere l’identità e la bellezza della calabria, una terra selvaggiamente bella. Nella mia tesi di laurea, diventato un libro, mi sono concentata sulla strategia di marketing del Salento, e in particolare sull’imprenditrice che per 13 anni ha organizzato press trip con giroalisti stranieri. Io mi sono ispirata al suo caso perchè credo che far vivere emozioni ed esperienze in prima persona è l’unico modo per convincere gli altri a provarle. Al primo boardo dello Skal Club Calabria, lo scorso novembre, ho detto che la Calabria ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione internazionale, basta essere costanti e fare rete, unendo le competenze di ciascuno di noi verso un’unica direzione”.
E ancora Rosa Carbone, presidente dell’associazione di promozione turistica See less che scommette sulla riscoperta dell’identità arbëreshë. “La Calabria – ha sottolineato – è una terra ricca, che possiede un patrimonio inestimabile non solo naturalistico, ma anche fatto di cultra e tradizione. L’Arbëreshë, che costituisce una delle tre minoranze linguistiche della regione, è parlato da una comunità che continua a resistere, che si oppone alla globalizzazione e alla omologazione, ma che può anche avere una valenza da un punto di vista turistico visto che si punta a far conoscere la diversità che convive nel territorio. Quello che vogliamo portare avanti con lo Skal è un progetto ambizioso perchè si tratta di coinvolgere comuni distanti geograficamente. D’altronde, lo Skal tende a rimarcare l’importanza di far conoscere questa terra e le sue minoranze a un target molto ampio, con l’obiettivo di promuovere l’immagine di una Calabria originale, diversa da quella che si trova sul mercato turistico, una Calabria con tanta voglia di riscatto”.
Erika Sabato, wedding planner, si gioca invece la carta del weddig destination come uno strumento di marketing territoriale in grado di portare i grandi flussi esteri. “La Calabria – ha spiegato – ha tutte le caratteristiche per ospitare matrimoni esteri, ma si tratta di costruire un prodotto in grado di attirare grossi flussi, contando su professionalità adatte in grado di soddisfare anche culture diverse dalla nostra e la presenza di location adeguate, sebbene il livello dell’hotellerie calabrese sia in crescita negli ultimi anni. Possiamo quindi puntare sull’unicità del terrtorio, ma ricordandoci che la logistica è cruciale, così come la formazione del personale, ancora margine di crescita, oferta e come viene creata deve avere alla base formazione solida.
Al web talk è intervenuto anche il giornalista Marco Borgese, che è anche segretario regionale di Ada: negli ultimi tempi grazie anche ai bandi la qualità dell’ospitalità si è elevata di molto anche se ancora manca una classificazione internazionale. Una volta che pandemia e guerra saranno concluse dobbiamo ripartire dallo zoccolo duro che è costituito dal turismo nazionale, ma con catering e wedding possiamo spingere la domanda, in crescita, del mercato straniero. Basta crederci, noi, gli stakeoders e gli operatori. Anche grazie al fatto che stiamo ampliando i mercati su cui ci promuoviamo, che la Regione ha acquisito le quote di Sacal, e che quest’anno si celebra il cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.