L’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia partecipa alla XIX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso a Paestum dal 27 al 30 ottobre. Si tratta di un’occasione per presentare al pubblico il nutrito patrimonio archeologico del Paese, culla di molte antiche civiltà. Una ricchezza cultuale riconosciuta a livello mondiale anche dall’UNESCO tanto che la Turchia, ha attualmente 16 siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e altri 69 siti candidati per entrare nell’elenco.
Nell’area dopo le popolazioni mesopotamiche, prosperarono i regni ittita e urarteo; nell’Anatolia occidentale predominarono le civiltà ionia e romana. L’intera penisola era un crocevia di popoli, culture e religioni. Etnie diverse giunsero ad ondate e si mescolarono con le popolazioni già stanziate, creando ogni volta una nuova sintesi. Tra il 2.000 a.C. e il 1.500 d.C. questa regione fu al centro della civiltà mondiale. Ancora oggi possiamo ammirare monumenti e vestigia di un glorioso passato, quali templi, villaggi, moschee, chiese, mura, fortezze, palazzi, fontane e cimiteri.