La Reggia Borbonica di Carditello, situata a San Tammaro nel Casertano, è pronta a riprendersi quella funzione museale e culturale in un territorio noto in passato solo per il degrado ambientale. E’ l’obiettivo principale di Giuseppe Russo, dal 15 giugno scorso direttore generale della Fondazione Real Sito di Carditello.
“Rispetto al passato – spiega Russo – ci sarà discontinuità nel senso che la Reggia diventerà un bene culturale realmente fruibile, punto di riferimento del territorio e con servizi di livello per accoglienza e fruizione, con punti di informazione e di ristoro e tutto ciò che già esiste in altre musei. In particolare la Palazzina Reale ci sarà consegnata dalla Sovrintendenza, dopo i restauri, presumibilmente per il prossimo mese di dicembre, quindi l’adegueremo per farne uno spazio museale e per l’estate sarà finalmente visitabile. Sempre per l’estate 2023 dovremmo avere il completamento del restauro anche del Tempietto al centro del galoppatoio. Con più spazi museali – aggiunge Russo – potremo portare avanti anche l’iter per la richiesta dei beni di Carditello sparsi in altri musei. Si tratta di 600 beni storici, tra quadri, mobili e arazzi. Il nostro ufficio tecnico, dopo aver già fatto rientrare la Pala d’altare nel mese di maggio, sta avviando le azioni di recupero a partire dai quadri attualmente a Mosca, Capodimonte e nella Reggia di Caserta”.
Più spazi e servizi richiedono anche una riorganizzazione degli organici, con aumento degli addetti, e una logistica migliore attorno al Real Sito.
“Presto, entro al massimo un paio di mesi – sottolinea Russo – presenteremo la nuova pianta organica al Cda. Servono numerose figure, come i manutentori, gli amministrativi, addetti all’accoglienza, e auspichiamo per questo un aumento delle erogazioni dirette; al momento Ministero della Cultura e Regione Campania ci assicurano per la gestione 300mila euro all’anno il primo e 200mila l’ente regionale”.